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Ora legale, quando torna? E perché l'Europa non l'ha ancora abolita?

Il dibattito sull’ora legale in Europa continua a suscitare interesse e discussioni accese. Con l’arrivo della primavera, il prossimo 30 marzo 2025, gli europei si preparano a spostare le lancette degli orologi un’ora avanti, tornando così all’ora legale. Questa tradizione, che offre giornate più lunghe e luminose, si scontra con le promesse non mantenute dell’Unione Europea riguardo all’abolizione di questo cambio orario.

Il passaggio dall’ora solare a quella legale avverrà nella notte tra il 29 e il 30 marzo, precisamente alle 2:00. Gli orologi andranno così spostati avanti di un’ora. Mentre per i dispositivi smart, come smartphone e computer, il cambiamento avverrà automaticamente, è sempre buona norma controllare che l’orario sia corretto anche per gli orologi analogici e digitali non smart. Questo cambiamento comporterà, come da tradizione, una perdita di un’ora di sonno, ma anche l’arrivo di serate più lunghe e luminose.

Le promesse dell’Unione Europea

L’idea di abolire il cambio dell’ora ha preso piede nel 2018, quando la Commissione Europea avviò una consultazione pubblica per raccogliere opinioni sui potenziali benefici di questa riforma. Con una partecipazione di ben 4,6 milioni di cittadini, l’84% si espresse favorevolmente all’eliminazione del cambio dell’ora. Le ragioni erano molteplici:

  1. Effetti negativi sulla salute, come disturbi del sonno;
  2. Mancanza di risparmi energetici concreti;
  3. Aumento degli incidenti stradali nelle settimane successive ai cambi di orario.

Nel 2019, il Parlamento Europeo approvò una proposta per dismettere l’ora legale entro il 2021. Tuttavia, gli Stati membri non riuscirono a trovare un accordo comune, bloccando di fatto la riforma. Il tema rimase in sospeso fino all’arrivo della pandemia di Covid-19, che fece vacillare ulteriormente le trattative.

Un tema dimenticato

Negli anni successivi, il dibattito sull’abolizione dell’ora legale è stato riacceso in parte a causa della crisi energetica generata dall’invasione russa dell’Ucraina. Tuttavia, nonostante le discussioni, non è mai stato raggiunto il consenso unanime tra gli stati membri. Il ritiro della proposta di abolizione dell’ora legale è stato addirittura previsto nel programma di lavoro della Commissione per il 2025, proprio a causa dell’assenza di un accordo concreto.

Recentemente, la bozza del programma di lavoro ha visto il ritiro di questa proposta, ma il tema continua a rimanere sul tavolo, anche se non ci sono state discussioni significative dal 2019. Attualmente, la situazione è stagnante, e i cittadini europei si preparano a vivere il consueto cambio di orario, ma con la speranza che un giorno la questione possa essere ripresa e risolta una volta per tutte.

Le conseguenze del cambiamento

Il passaggio all’ora legale, oltre a modificare il nostro orologio, ha ripercussioni tangibili sulla vita quotidiana. Studi scientifici hanno dimostrato che il cambiamento dell’ora può influenzare il nostro ritmo circadiano, portando a una serie di problemi di salute. Tra gli effetti collaterali più evidenti troviamo:

  1. Disturbi del sonno;
  2. Aumento della fatica;
  3. Incremento degli incidenti stradali.

In un contesto di crescente attenzione alla salute e al benessere, la questione dell’ora legale assume un’importanza ancora maggiore. La mancanza di un risparmio energetico reale, spesso citata come uno dei motivi per mantenere il cambio dell’ora, si scontra con l’esperienza di molti cittadini, che non percepiscono vantaggi tangibili da questa pratica.

Le opinioni degli esperti

Numerosi esperti e ricercatori si sono espressi a favore dell’abolizione dell’ora legale. Alcuni studi hanno messo in luce che il cambiamento non produce i benefici attesi in termini di risparmio energetico. Le moderne tecnologie di illuminazione e l’uso crescente delle fonti di energia rinnovabile hanno reso obsolete le motivazioni che inizialmente avevano giustificato il passaggio all’ora legale.

Inoltre, le implicazioni per la salute sono un argomento di crescente interesse. Molti medici avvertono che il cambiamento dell’ora può aggravare problemi preesistenti, come l’insonnia e l’ansia. La mancanza di un sonno adeguato ha effetti a lungo termine sulla salute fisica e mentale, rendendo di fatto la questione non solo una questione di orari, ma un vero e proprio tema di salute pubblica.

Redazione

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