Pestaggi in carcere, il figlio di un detenuto: “Mio padre aveva paura di parlare”
“Dopo la morte del detenuto immigrato si è diffuso il terrore”
(Napoli). “Ho deciso di parlare a volto coperto perchè ho paura di eventuali ripercussioni su mio padre che si trova ancora nel carcere di Santa Maria Capua Vetere – ha raccontato il giovane figlio di uno dei detenuti cha ha subito i pestaggi lo scorso aprile nel carcere campano – Abbiamo saputo che mio padre era stato malmenato grazie alle mogli di altri detenuti usciti dopo i pestaggi. Solo dopo due mesi e mezzo mio padre ha iniziato a raccontarci quello che era successo. All’inizio cambiava discorso per farci capire che era sorvegliato e non poteva parlare. Da allora è diventato strano ed impaurito. Io vorrei chiedere a quelle persone “perchè”? Mio padre da quel giorno non parla più apertamente durante i colloqui, mia madre è a pezzi ed io provo solo tanto schifo perchè è inumano quello che è successo. Mio padre uscirà con dei problemi dopo tutto quello che ha subito e già ora la notte non dorme più. Per me, come per tanti, quegli agenti sono solo dei carnefici” (Luca Leva/alanews)
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