“Ci siamo dati appuntamento a Piscinola per dimostrare che siamo tutti dispiaciuti per quello che è successo. Siamo rimasti delusi dall’assenza delle persone, volevamo solo solidarietà. Gli abitanti di Piscinola dovevano essere qui con noi.” Così Matilde Pascucci, familiare di Franco della Corte, il vigilante ucciso a Piscinola.
“È necessario cambiare le leggi e non bisogna avere nessuna pietà per questi ragazzi, loro non ne hanno avuta per mio fratello, gli hanno spaccato il cranio”. Così Anna della Corte, sorella di Franco. “Dopo questa tragedia per noi guardie giurate è diventato ancora più difficile lavorare, abbiamo paura che possa accaderci qualcosa di brutto”. Così un collega di Franco. “Bisogna lavorare sull’educazione dei ragazzi, con le famiglie, la scuola, lo sport. Varcando il cancello della metro ho provato ad immaginare mio padre quella notte, vi lascio immaginare come mi sento”. Così, Luigi della Corte, figlio di Franco, il vigilante ucciso a Piscinola
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