Un lampeggiante della polizia | Pixabay @Fleimax - alanews.it
L’incidente risale al 26 luglio del 2024
L’incidente avvenuto al poligono di tiro di Prato il 26 luglio del 2024 ha scosso profondamente la comunità locale, con la tragica perdita di due vite e un ferito. La Procura cittadina ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a sei indagati per le due persone morte e una terza rimasta ferita nell’incendio al poligono. La Procura aveva avviato un’indagine che coinvolge sei membri del Consiglio direttivo della sezione pratese dell’Unione Italiana di Tiro a Segno, accusati di aver causato, per loro colpa, l’incendio scaturito dalla presenza di polveri da sparo incombuste vicino a una postazione di tiro.
La Procura ha ricostruito che i lapilli incandescenti usciti da una pistola a ricarica automatica usata da un tiratore, che morì, fecero esplodere le polveri da sparo nelle vicinanze. Poi le fiamme si propagarono nella struttura e all’esterno, bruciando la vegetazione di un bosco. I sei indagati sono accusati di omicidio plurimo colposo, incendio colposo e incendio boschivo per presunta negligenza nella gestione della sicurezza. Secondo gli inquirenti, spiega il procuratore Luca Tescaroli, gli indagati non hanno effettuato correttamente la manutenzione ordinaria della linea di tiro da 50 metri, e hanno tenuto la struttura accessibile all’attività sportiva nonostante fosse priva di agibilità, inoltre “non hanno ottemperato alle prescrizioni della sicurezza antincendio e non hanno dotato il poligono della Scia antincendio”. Questo evento solleva interrogativi importanti sulla sicurezza nelle strutture dedicate al tiro sportivo e sulla necessità di garantire un ambiente sicuro per tutti gli utenti.
L’incidente è avvenuto durante una giornata di attività sportiva, quando un incendio ha preso piede vicino alla postazione di tiro numero 4. Secondo la Procura, l’incendio è stato innescato da lapilli incandescenti espulsi da una pistola automatica. Questi hanno interagito con polveri da sparo incombuste, causando un rogo che si è rapidamente propagato, coinvolgendo non solo la struttura del poligono ma anche la vegetazione circostante. Le indagini hanno rivelato gravi carenze nella manutenzione ordinaria, con la presenza di materiali combustibili nei box di tiro e su arredi in legno, amplificando l’intensità dell’incendio. Dalle perizie risulta la presenza diffusa di polveri da sparo su materiali combustibili, in particolare nei box di tiro e su arredi in legno e pannelli fonoassorbenti lungo la linea di tiro, che si incendiarono.
Le indagini della Procura hanno messo in luce che gli indagati avrebbero omesso di garantire la sicurezza della linea di tiro da 50 metri e hanno mantenuto la struttura accessibile nonostante fosse priva di agibilità. Questo ha portato a una grave negligenza che ha avuto conseguenze drammatiche. Al termine delle indagini, sono stati emessi avvisi di conclusione delle indagini preliminari, dando agli indagati la possibilità di difendersi e presentare la propria versione dei fatti.
La situazione al poligono di Prato non è un caso isolato; incidenti simili si sono verificati in passato in altri poligoni in Italia, sollevando interrogativi sull’adeguatezza delle normative di sicurezza. È fondamentale che le autorità competenti rivedano le procedure di controllo e le normative riguardanti l’agibilità delle strutture. L’Unione Italiana di Tiro a Segno sta collaborando con le autorità per garantire che simili tragedie non si ripetano.
Inoltre, la formazione e l’informazione per gli operatori del settore sono essenziali. È necessario che le associazioni sportive assicurino che i loro membri siano adeguatamente formati sulle norme di sicurezza e sulle procedure di emergenza, specialmente in ambienti dove ci sono materiali infiammabili e potenzialmente pericolosi.
Il caso ha già avviato un ampio dibattito pubblico sui temi della sicurezza nei poligoni di tiro e sulla necessità di un controllo più rigoroso da parte delle istituzioni. La sensibilizzazione su questi temi è cruciale per prevenire futuri incidenti e garantire la sicurezza di tutti gli sportivi.
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