Proseguono le proteste studentesche a Milano: i collettivi Rebelot ed Ecologia Politica Milano dell’università Statale oggi hanno bloccato l’ingresso del chiostro Farmacia dell’ateneo dell’università Statale dove si trova l’installazione di Amazon per il Fuorisalone, per contestare proprio la presenza di Amazon durante il Fuorisalone. Richiesta un’apertura duratura del chiostro e incontro deludente con la rettrice. Studenti presidiano il chiostro.
La recente protesta degli studenti dell’Università Statale di Milano ha messo in luce le tensioni esistenti tra le esigenze accademiche e quelle commerciali. Il blocco dell’ingresso al chiostro della Farmacia, dove è presente l’installazione di Amazon per il Fuorisalone, rappresenta un gesto simbolico forte da parte dei collettivi Rebelot ed Ecologia Politica Milano. La loro affermazione, “Se è chiuso per gli studenti, è chiuso anche per Amazon”, evidenzia il crescente malcontento riguardo alla gestione degli spazi universitari, che dovrebbero essere accessibili per attività educative e non solo per eventi commerciali.
La protesta e le sue motivazioni
La protesta è iniziata con l’esposizione di striscioni nel chiostro, un’area normalmente riservata a eventi speciali come la Design Week. Gli studenti hanno organizzato diverse iniziative per attirare l’attenzione sulla questione della fruibilità del chiostro, che rimane chiuso durante l’anno accademico. Un incontro con la rettrice Marina Brambilla, avvenuto ieri, ha lasciato gli studenti insoddisfatti, definendo il dialogo “a dir poco deludente”. Durante questo incontro, gli studenti hanno richiesto un impegno scritto per valutare l’apertura del chiostro a lungo termine, ma la rettrice ha dichiarato che la questione necessitava di ulteriori perizie edili.
La risposta dell’università
Nonostante la rettrice abbia avviato collaborazioni con Amazon per aprire il chiostro durante questa settimana, gli studenti hanno deciso di passare la notte all’interno, bloccando l’ingresso ai visitatori. “Mentre la rettrice deciderà se assumersi questa responsabilità, ci troverà all’interno del Chiostro Farmacia, facendo semplicemente ciò che dovremmo poter fare tutto l’anno: starci”, hanno affermato i manifestanti. Questo gesto evidenzia la determinazione degli studenti nel difendere i loro diritti e nel richiedere spazi di studio accessibili.
Le implicazioni future
Il conflitto attuale mette in evidenza le tensioni tra le necessità commerciali e quelle educative all’interno del sistema universitario. Gli studenti chiedono spazi di studio accessibili e fruibili, soprattutto in un contesto in cui eventi di grande richiamo come il Fuorisalone monopolizzano l’attenzione e le risorse dell’università. La situazione continuerà a evolversi, con le autorità accademiche e gli studenti in attesa di una possibile risoluzione che soddisfi entrambe le parti. La speranza è che si possa trovare un equilibrio che permetta di coniugare le esigenze commerciali con il diritto all’istruzione e alla fruibilità degli spazi universitari.