Regeni, Nicolì (SCO): “Movimenti di Giulio incompatibili con quelli dei cinque uccisi il 24 marzo”
“Gruppo di lavoro al Cairo monitorato dalle autorità egiziane”
CRONACA (Roma). “Le autorità egiziane ci fecero assistere ad assunzioni di testimonianze non oggettive che si basavano solo sul racconto di testimoni. Tutto il movimento fatto dal gruppo di lavoro in Egitto veniva evidentemente monitorato dalle autorità egiziane. Noi insistevamo su due dati fondamentali: traffico di cella e telecamere della metropolitana perché eravamo sicuro che in quei dati avremmo potuto avere riscontro. Dopo il 24 marzo, quando furono uccisi i presunti criminali, le autorità egiziane non ci avvertirono e sperarono che i nostri agenti sul posto prendessero l’aereo per Roma ma fortunatamente non fù così. Nella riunione a Roma del 7 e 8 ottobre facemmo vedere agli egiziani che secondo i dati della cellula del telefono come i movimenti di Giulio fossero incompatibili con l’area in cui i cinque uccisi operavano”. Così Vincenzo Nicolì, direttore dello Servizio Centrale Operativo di Roma, durante la deposizione al processo Regeni presso Piazzale Clodio a Roma. (Marco Vesperini/alanews)
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