Rider investito, Nidil Cgil: “I lavoratori continuano a non esser tutelati”
Andrea Pratovecchi: “Ti spingono a correre come uno schiavo per qualche spicciolo”
CRONACA (Firenze). All’indomani della morte del rider 26enne Sebastian Galassi sulle strade di Firenze, investito da un’automobile, il sindacato rivendica più tutele per i lavoratori, un inquadramento e maggiori controlli sulle aziende. Andrea Pratovecchi, rappresentante riders Nidil Cgil: “L’ennesimo incidente dimostra che il rider è un lavoro vero che mette a rischio la vita delle persone. Vediamo che certe aziende hanno deciso di continuare a non offrire tutele ai lavoratori, perché solo alcune li hanno inquadrati come subordinati e hanno tutte le tutele, un documento sulla sicurezza sul lavoro, che previene incidenti mortali. Altre aziende preferiscono fatturare qualche milione in più sulla vita delle persone. Dobbiamo chiedere il riconoscimento del lavoro subordinato e più controlli sulle aziende. Alcune che pagano a cottimo ti spingono a correre di più come uno schiavo per guadagnare quei due soldi che ti permettono un tetto sopra la testa”. (Emanuele De Lucia/alanews)
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