La recente approvazione della riforma dell’accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria, e Medicina Veterinaria rappresenta una svolta significativa nel panorama dell’istruzione superiore in Italia. Promossa dalla ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, questa riforma ha come obiettivo principale quello di modernizzare e rendere più accessibile il percorso di formazione per i futuri professionisti della salute. Con l’abolizione del tradizionale test d’ingresso e l’introduzione di un semestre filtro, il nuovo sistema si propone di rispondere alle crescenti esigenze del Sistema Sanitario Nazionale, garantendo al contempo un’istruzione di alta qualità.
Il contesto della riforma
Fino ad oggi, l’accesso ai corsi di laurea in ambito medico è stato caratterizzato da un numero chiuso estremamente selettivo, con test d’ingresso che hanno spesso generato tensioni e preoccupazioni tra gli studenti. La riforma, che entrerà in vigore a partire dall’anno accademico 2025/2026, si propone di superare questo modello, introducendo un sistema più flessibile e inclusivo. Uno dei punti chiave è l’abolizione del test d’ingresso, che rappresentava una barriera significativa per molti aspiranti medici.
Accesso libero e iscrizione a un secondo corso di laurea
Il nuovo sistema prevede un accesso libero ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria, Protesi Dentaria e Medicina Veterinaria. Tuttavia, per garantire una formazione adeguata e ridurre il rischio di abbandono, gli studenti dovranno iscriversi contemporaneamente a un secondo corso di laurea nell’area delle scienze della salute. Questa iscrizione sarà gratuita per il primo semestre e permetterà agli studenti di esplorare diverse aree di studio, promuovendo una formazione multidisciplinare che potrà rivelarsi preziosa nella loro futura carriera professionale.
Il semestre filtro: un’opportunità di valutazione
Uno degli elementi distintivi della riforma è l’introduzione del semestre filtro, durante il quale gli studenti avranno l’opportunità di studiare discipline fondamentali come le scienze biologiche, chimiche e fisiche. Questo semestre rappresenta un periodo di transizione che non solo consentirà agli studenti di acquisire competenze di base, ma fungerà anche da valutazione preliminare per l’ammissione al secondo semestre dei corsi di laurea magistrale.
Durante il semestre filtro, gli studenti:
- Studieranno discipline fondamentali.
- Acquisiranno competenze di base.
- Parteciperanno a esami standardizzati a livello nazionale per la graduatoria di ammissione.
Le università dovranno armonizzare i piani di studio sulla base di un Syllabus nazionale, assicurando che gli standard qualitativi siano uniformi e in linea con le migliori pratiche internazionali.
Ammissione al secondo semestre: le nuove regole
Per accedere al secondo semestre, gli studenti dovranno conseguire tutti i crediti formativi universitari (CFU) previsti per il semestre filtro e posizionarsi in graduatoria sulla base delle valutazioni ottenute. Questa graduatoria garantirà una valutazione equa e trasparente. Gli studenti in posizione utile potranno continuare gli studi nella stessa università o scegliere un’altra sede disponibile, secondo le loro preferenze.
In caso di insuccesso nel superamento degli esami del semestre filtro, gli studenti non saranno esclusi dal mondo accademico. Potranno proseguire il loro percorso di studi nel secondo corso di laurea scelto al momento dell’iscrizione. Questa flessibilità è cruciale, poiché offre agli studenti la possibilità di adattarsi e trovare il proprio percorso, anche in un contesto di alta competitività.
È fondamentale sottolineare che, sebbene la riforma rappresenti un passo avanti significativo, non si applicherà a tutti i corsi di laurea. I corsi impartiti in lingua inglese dalle università statali e non statali legittimamente riconosciute rimarranno esclusi dalle nuove modalità. Questa scelta potrebbe suscitare dibattiti, poiché potrebbe essere percepita come un’opportunità persa per internazionalizzare ulteriormente il sistema formativo italiano.
In conclusione, la riforma dell’accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia e in altre aree sanitarie apre a un orizzonte di maggiore inclusività e riflessione sulla qualità della formazione. Il semestre filtro, l’accesso libero e le nuove modalità di valutazione rappresentano un cambiamento epocale, destinato a influenzare non solo il numero di studenti che potranno accedere a queste facoltà, ma anche la qualità della formazione e, di conseguenza, del Sistema Sanitario Nazionale nel suo complesso. La sfida ora sarà quella di implementare queste novità in modo efficace, garantendo che gli obiettivi formativi siano raggiunti e che i futuri professionisti della salute siano adeguatamente preparati per affrontare le sfide del settore.