Un gruppo di venti associazioni ha denunciato le nuove indicazioni del ministero dell’Istruzione come un ritorno al passato, definendo la consultazione farsesca e umiliante. Hanno scritto al presidente Mattarella per chiedere una rilettura dei programmi scolastici
Circa venti associazioni e realtà rappresentative del mondo scolastico, universitario e culturale hanno manifestato il loro forte dissenso nei confronti delle nuove indicazioni sui programmi scolastici elaborate da una commissione guidata dalla docente Loredana Perla. In una conferenza stampa tenutasi alla Camera, hanno definito il modello proposto “inaccettabile” e “umiliante”.
Le preoccupazioni delle associazioni
Le indicazioni sono state presentate dal Ministero dell’Istruzione in un contesto di consultazione che si è chiusa recentemente. Diverse associazioni, tra cui sindacati e realtà civili, hanno espresso preoccupazione per la mancanza di pluralismo nella composizione della commissione, ritenuta non rappresentativa delle diverse sensibilità del paese. Monica Fontana, esponente della Flc Cgil e di Proteo Fare Sapere, ha dichiarato: “Rifiutiamo nel merito queste indicazioni, ne rifiutiamo l’impianto e rifiutiamo anche il metodo di lavoro adottato dalla commissione”.
Un approccio criticato
Durante la conferenza stampa, diverse voci si sono levate contro quello che è stato definito un approccio autoritario e verticistico nella gestione della consultazione. Elisabetta Piccolotti di Avs ha parlato di un “impegno per costruire un fronte di opposizione” alle nuove indicazioni, sottolineando come queste ultime apparissero distaccate dalla realtà quotidiana delle scuole. I partecipanti hanno sollevato interrogativi sulla presenza del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che non ha preso parte al dibattito, nonostante la mobilitazione democratica in corso.
Richiesta di intervento
In aggiunta, la critica ha investito non solo il contenuto delle nuove linee guida, ma anche il processo di consultazione, considerato una “farsa colossale” da diversi relatori. Le associazioni hanno inviato una lettera formale al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, chiedendo un intervento su questa questione, ritenuta cruciale per il futuro del sistema educativo italiano. Le posizioni espresse durante la conferenza evidenziano una crescente frustrazione fra i gruppi coinvolti nella formazione dei cittadini e nella promozione della cultura, con appelli a un ripensamento delle politiche educative attuali.