Rigopiano, i parenti delle vittime: “Tanto che aspettiamo, la speranza si esaurisce”
Rinvio al 3 dicembre. Di Pietro: “Mi avvicino a Cecchettin quando difesa prevarica limite decoro”
Cronaca (Roma). “Dopo tutti questi anni pensare alla tragedia ho dovuto osservare una guerra tra legali e mai si è parlato del perché queste persone sono morte quando tutti si potevano parlare. Perché sono morte. Mi avvicino alle parole di Giulio Cecchettin, dove si è sentito offeso delle parole della difesa degli imputati che deve avere un limite e un decoro, se si prevarica quel limite si offendono le persone che non ci sono più e che sono i reali protagonisti di questa vicenda”. Così Federica Di Pietro, figlia di Piero Di Pietro e Barbara Nobilio. “Dopo tre gradi di giudizio ci troviamo ancora qui ad aspettare una giustizia che tarda ad arrivare ma penso che non arriverà come la maggior parte dei casi italiani. Rischio della prescrizione c’è, ormai siamo nei limiti”. Così Marcello Martella, padre di Cecilia. “È tanto che aspettiamo, la pazienza un pochino di esaurisce. Saremo qui anche il 3, lo devo a mia figlia”. Così Angela Spezialetti, madre di Cecilia Martella.
(Marco Vesperini/alanews)
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