Rissa in Statale, studentessa aggredita: “Azione squadrista e la polizia non ha fatto niente”
La testimone diretta dei fatti: “Picchiati anche studenti non in tenda”
CRONACA (Milano). Un’aggressione “violenta”, di matrice “sionista” e “squadrista”, che “nulla ha a che vedere con la lotta comunista”. Lo ha raccontato Martina (nome di fantasia), studentessa accampata in questi giorni all’Università Statale di Milano, testimone diretta del violento parapiglia scoppiato ieri mattina nell’Ateneo di via Festa del Perdono, negli spazi adiacenti al cortile centrale, ora affollati dalle tende di studenti e attivisti pro Palestina. La colluttazione – in cui la ragazza ha detto di essere rimasta coinvolta – si sarebbe scatenata proprio tra gli studenti pro Palestina e un gruppo di militanti di Lotta Comunista. Questi ultimi “si sono presentati in una dozzina, uomini tra i 30 e i 45 anni, fisicamente grossi e molto più grandi di noi. A un certo punto hanno lanciato una bottiglia, hanno usato anche bastoni ricavati dalle nostre bandiere. È stata un’aggressione violenta e squadrista, che ha coinvolto anche studenti non accampati, che cercavano di allontanarli”, ha proseguito la testimone, secondo cui tutto è nato nei giorni precedenti, da una richiesta avanzata dagli attivisti pro Palestina al gruppo di militanti comunisti: non distribuire volantini “dal contenuto sionista”, contrari all’occupazione in tenda, o perlomeno di “non farlo negli spazi occupati da noi”, ha precisato la studentessa. “Dopo i fatti di ieri c’è stato un confronto con le forze dell’ordine: ci hanno detto di non poter fare niente”, ha aggiunto Martina, per poi concludere: “Queste aggressioni sioniste alla fine fanno comodo a loro. Denunciare? Non ha senso”. (Lorenzo Bonuomo/alanews)
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