Ristoratori del centro storico di Firenze non aderiscono alla protesta
Naccari: “Non possiamo farci del male da soli”
CRONACA (Firenze). La gran parte delle principali città italiane si prepara a un venerdì di protesta nel mondo della ristorazione. #Ioapro, un hashtag che si è diffuso tra i ristoratori, una cinquantina a Firenze, ma ha visto i ristoratori del centro storico dissociarsi per non cadere in una manifestazione illegale, che intende lasciare i locali aperti dopo le 18. Il presidente di Ristoratori Toscani Pasquale Naccari spiega: “Noi non vediamo la necessità di una disobbedienza così forte. Noi capiamo la disperazione, il disagio e le difficoltà che in questo periodo sta attraversando un comparto che è messo in ginocchio da questa pandemia. Abbiamo ricevuto un segnale dalle istituzioni, siamo stati ricevuti dalla Prefettura. I ristori di dicembre sono arrivati quasi a tutti, manca pochissimo. Dal ministro delle Finanze sono state accolte tutte le richieste che avevamo fatto, legate alla cancellazione dei codici Ateco, il principio di perequazione per la distribuzione dei nuovi ristori, una possibile pace fiscale”. Sulla stessa linea Cristina Trambusti dell’Osteria dell’Ok: “Io voglio rispettare le regole, però vorrei saperle qualche giorno prima. I ristori di dicembre sono arrivati ieri, ma lo chiamerei più ristori carnevale, perché mi sono fatta prestare il bancomat dal mio babbo per fare la spesa a Natale. Mentre i miei dipendenti hanno ricevuto solo fino alla cassa integrazione di giugno”. Antony Kber dell’Osteria dell’Olio chiarisce: “Domani non protesterò, è una mia scelta personale, anche se sono in supporto dei miei colleghi. Penso che ne abbiamo fatte tante di manifestazioni. Non siamo stati sentiti come dovremmo, non credo serva a qualcosa”. (Emanuele De Lucia/alanews)
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