Arrestato a Roma Dave “Pik” Turmel, il leader della Blood Family Mafia (BFM), nota gang di strada del Quebec
Nella tarda serata di ieri, giovedì 27 marzo 2025, la polizia italiana ha compiuto un’azione decisiva nel contrasto alla criminalità internazionale, arrestando a Roma Dave “Pik” Turmel, considerato l’uomo più ricercato del Canada. Turmel, 29 anni, è noto per essere il leader della Blood Family Mafia (BFM), una delle bande più temute del Quebec, coinvolta in attività criminali violente e traffico di sostanze stupefacenti. L’operazione evidenzia l’importanza della collaborazione transnazionale nella lotta al crimine.
I crimini e la cattura del latitante
Secondo quanto riportato dalla Questura di Roma, Turmel era latitante da un anno e mezzo, avendo già ricevuto una condanna all’ergastolo nel suo paese d’origine per una serie di crimini gravi, tra cui: omicidio e traffico di droga.
La sua organizzazione è nota per le brutali guerre territoriali, caratterizzate da torture e violenze estreme, come l’amputazione degli arti delle vittime. La BFM ha alimentato il mercato della cocaina e della metanfetamina, emergendo come un attore principale nel panorama criminale canadese.
L’importanza della cooperazione internazionale
L’arresto è stato reso possibile grazie a una segnalazione proveniente dal Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia Interpol, che ha allertato le autorità italiane sulla presenza di Turmel in una struttura ricettiva situata in via Ceglie Messapica, nel quartiere Casilino di Roma. Gli agenti del VI Distretto hanno agito rapidamente, sorprendendo il latitante nel suo rifugio e portandolo in custodia senza ulteriori incidenti. Questo intervento dimostra come la sinergia tra le diverse agenzie di polizia possa portare a risultati significativi nel contrasto alla criminalità organizzata.
Reazioni e implicazioni future
L’arresto di Turmel ha suscitato reazioni immediate da parte delle autorità canadesi, che hanno espresso il loro apprezzamento per l’operato della polizia italiana. Questa operazione non solo segna una vittoria per le forze dell’ordine, ma invia anche un messaggio forte di ottimismo per quanto riguarda la cooperazione internazionale.
L’intervento della polizia italiana ha messo in luce anche la crescente preoccupazione per la penetrazione delle bande criminali estere in Italia e in Europa. Negli ultimi anni, diverse organizzazioni mafiose hanno tentato di espandere le loro operazioni nel mercato europeo.
Le autorità italiane continueranno a collaborare con le forze di polizia internazionali per monitorare e prevenire il traffico di droga e altre attività criminali che possono minacciare la sicurezza pubblica. L’operazione che ha portato alla cattura di Turmel è un esempio di come la cooperazione tra nazioni possa portare a risultati tangibili, rafforzando la lotta contro il crimine transnazionale. La vigilanza e l’impegno nella cooperazione internazionale rimangono elementi fondamentali per affrontare le sfide poste dalla criminalità organizzata nel contesto globale attuale.