Perseguitava l’ex fingendo anche malori per attirare attenzione, condannata a un anno e 4 mesi per stalking aggravato
Una trentenne è stata condannata a un anno e 4 mesi per stalking aggravato, dopo aver vessato il suo ex partner, fingendo una gravidanza e un parto. Il giudice ha disposto un percorso di recupero psicologico di sei mesi e un risarcimento di 5mila euro alla vittima. La donna ha perseguitato l’uomo con sms, telefonate e si è appostata nei luoghi a lui familiari.
Una trentenne è stata condannata a Roma a un anno e quattro mesi di reclusione per stalking aggravato nei confronti del suo ex compagno. Il verdetto, emesso dal giudice monocratico, prevede la sospensione della pena a condizione che la donna segua un percorso di recupero psicologico della durata di sei mesi. È stato inoltre ordinato un risarcimento di 5 mila euro a favore della parte offesa.
Comportamenti ossessivi e manipolativi
La vicenda, che ha avuto luogo tra il 2018 e il 2019, ha visto la donna attuare una serie di comportamenti ossessivi nei confronti dell’ex. Secondo quanto emerso durante il processo, la trentenne ha iniziato a inviare messaggi e a effettuare telefonate frequenti per cercare di attirare l’attenzione dell’uomo, spesso simulando malori e situazioni di emergenza. Questi atti avevano lo scopo di indurlo a lasciare il lavoro per correre in suo soccorso, evidenziando così un comportamento manipolativo e disturbante.
Situazioni di imbarazzo e paura
Tra le azioni più gravi, la donna è stata accusata di essersi appostata in vari luoghi frequentati dall’ex, creando situazioni di imbarazzo e ansia. In un episodio particolarmente allarmante, si sarebbe persino aggrappata allo sportello dell’auto dell’ex per fermarlo, dimostrando una mancanza di rispetto per la sua libertà e sicurezza. Tali comportamenti hanno generato un clima di paura e disagio, costringendo l’uomo a prendere le distanze e a cercare supporto legale.
L’importanza di denunciare
Il caso ha attirato l’attenzione non solo per la gravità degli atti perpetrati, ma anche per le dinamiche complesse che caratterizzano le relazioni interpersonali e le conseguenze del stalking. Le autorità hanno sottolineato l’importanza di affrontare seriamente tali situazioni, incoraggiando le vittime a denunciare e a cercare aiuto. La decisione del tribunale, che include un percorso di recupero per la donna, potrebbe rappresentare un’opportunità per affrontare le problematiche psicologiche sottostanti e prevenire futuri episodi di violenza o molestie.