BUENOS AIRES, 22 APR – Tra i 135 cardinali sotto gli 80 anni che parteciperanno al Conclave per eleggere il nuovo Papa, quattro sono argentini, tutti nominati da Papa Francesco. Tra loro, spicca il cardinale Víctor Manuel Fernández, teologo progressista e collaboratore del Papa. Gli altri sono il cardinale Angel Sixto Rossi, il cardinale Vicente Bokalic Iglic e il cardinale Mario Aurelio Poli, attivi nei settori sociali e interreligiosi
Il prossimo conclave a Roma, dedicato all’elezione del nuovo Papa, si preannuncia come un evento di grande rilevanza, non solo per la Chiesa cattolica, ma anche per il mondo intero. Tra i 135 membri sotto gli 80 anni che parteciperanno, quattro cardinali argentini rappresenteranno il loro Paese, un segno tangibile dell’influenza di Papa Francesco all’interno del Collegio Cardinalizio. Tutti e quattro i cardinali sono stati nominati direttamente da lui durante il suo pontificato, evidenziando la sua visione e il suo approccio riformista.
Il cardinale Víctor Manuel Fernández
Tra questi, il cardinale più noto è Víctor Manuel “Tucho” Fernández, 62 anni, un teologo di spicco con una visione progressista. Attualmente alla guida del Dicastero per la Dottrina della Fede, Fernández ha avuto un ruolo cruciale nella redazione di documenti fondamentali, come il Documento di Aparecida. Questo documento ha sottolineato l’importanza di un’evangelizzazione inclusiva, un principio che rappresenta uno dei cardini del pontificato di Francesco.
L’amicizia con Angel Sixto Rossi
Un altro cardinale argentino presente è Angel Sixto Rossi, 66 anni, gesuita e arcivescovo di Córdoba. La sua lunga amicizia con Bergoglio e la condivisione della visione di una Chiesa più attenta ai bisogni dei poveri e degli emarginati lo rendono una figura rispettata all’interno della Chiesa argentina. La sua esperienza pastorale e il suo impegno sociale sono elementi chiave della sua missione.
Gli altri cardinali argentini
Insieme a Fernández e Rossi, ci sono anche Vicente Bokalic Iglic, 72 anni, arcivescovo di Santiago del Estero, noto per il suo lavoro nelle aree più svantaggiate, e Mario Aurelio Poli, 77 anni, arcivescovo emerito di Buenos Aires, che ha dedicato gran parte della sua carriera al dialogo interreligioso. La loro presenza al conclave rappresenta non solo l’importanza dell’Argentina nella gerarchia ecclesiastica, ma anche le sfide e le opportunità che la Chiesa cattolica deve affrontare nel contesto attuale.
La partecipazione di questi cardinali argentini al conclave potrebbe avere un impatto significativo sulle direzioni future della Chiesa, specialmente in un periodo storico caratterizzato da cambiamenti sociali e culturali. La loro influenza potrebbe contribuire a plasmare una Chiesa più inclusiva e attenta alle sfide contemporanee.