Dodici persone sono indagate dalla Procura di Torino per le scritte No Vax apparse dal 2021 al 2024 su edifici pubblici, scuole e ospedali. Tra i reati contestati ci sono l’imbrattamento e l’associazione per delinquere. La polizia di Stato ha avviato le indagini.
Dodici persone sono attualmente sotto indagine da parte della Procura di Torino per una serie di scritte contro i vaccini, apparse tra il 2021 e il 2024 su vari edifici e luoghi pubblici. Queste scritte No Vax, che includono messaggi contro la vaccinazione, sono state tracciate su sedi sindacali, banche, scuole, università, ospedali, cimiteri e persino sui muri di quotidiani e uffici pubblici. Tali atti hanno generato preoccupazione per l’integrità dei luoghi di lavoro e di vita della comunità.
Indagini e identificazione degli indagati
Le indagini sono state condotte dalla polizia di Stato, che ha identificato il gruppo di indagati attraverso un’accurata attività di monitoraggio e raccolta di prove. A seguito delle indagini preliminari, gli indagati hanno ricevuto un avviso di conclusione delle indagini, segnando un passo significativo verso la definizione delle responsabilità legali. Tra i reati ipotizzati figurano non solo l’imbrattamento, ma anche l’associazione per delinquere, una grave accusa che suggerisce un’organizzazione strutturata dietro a questi atti di vandalismo.
Un episodio di resistenza a pubblico ufficiale
Particolarmente rilevante è un episodio specifico in cui uno degli indagati è accusato di resistenza a pubblico ufficiale. Questo è avvenuto durante un intervento della polizia, che stava cercando di fermare un’azione di imbrattamento in una scuola torinese. L’atteggiamento ostile mostrato nei confronti delle forze dell’ordine indica una potenziale escalation nelle modalità di protesta dei gruppi No Vax, che utilizzano metodi sempre più diretti e violenti per esprimere il loro dissenso.
Libertà di espressione e vandalismo
Le scritte No Vax non solo hanno un impatto visivo e simbolico, ma sollevano anche interrogativi più ampi sulla libertà di espressione e sui limiti di essa in un contesto democratico. Mentre alcuni possono vedere queste azioni come una forma di protesta legittima contro le politiche vaccinali, altri le considerano atti di vandalismo che minano la coesione sociale e la fiducia nelle istituzioni.
Ora la Procura di Torino dovrà valutare le evidenze raccolte e decidere se procedere con l’accusa formale. La questione delle scritte contro i vaccini si inserisce in un dibattito più ampio riguardante le libertà civili, la salute pubblica e il rispetto delle leggi, temi che continuano a generare discussioni accese in tutta Italia.