Scuola, gli studenti di Torino: “Siamo i primi a venir sacrificati con la dad”
“Da lunedì torniamo a protestare, giustificavamo primo lockdown ma ora basta”
(Torino). “Molto male, ci siamo sentiti presi in giro. È la terza volta che incombe lo spettro della dad e che ci lascia disarmati, perché la classe politica e tecnica non ha fatto nulla per mostrare come i problemi psicologici della dad minino i nostri percorsi di vita – così Dario Muccilli, studente di Torino e rappresentante del movimento Rinascimento Studentesco, sul ritorno alla didattica a distanza – Si è deciso ancora una volta di sacrificare la scuola e questa volta il sacrificio non lo capiamo. Lunedì saremo qui in piazza Castello a fare didattica a distanza, un modello di protesta per mostrare che la scuola si può fare, il problema è: voi volete permettercelo? C’è una rabbia che non esprimeremo in modo violento ma civile, perché la scuola ci insegna a esserlo. Ho paura che molti ragazzi perdano i principi di civiltà”. (Sara Iacomussi/alanews)
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