Sciopero scuola 4 aprile | Pixabay @maroke - alanews
Sciopero del 4 aprile di Usb Scuola contro il rinnovo contrattuale che impoverirebbe docenti e personale Ata: tutti i dettagli
Il 4 aprile 2025, il sindacato Usb Scuola ha indetto uno sciopero generale che coinvolgerà insegnanti e personale Ata in tutto il Paese. Questa mobilitazione si concentra su diverse problematiche, tra cui la richiesta di un rinnovo contrattuale che, secondo i sindacalisti, rischia di impoverire sia i docenti che il personale non docente. Le motivazioni alla base di questa protesta sono molteplici e si intrecciano con questioni di grande rilevanza sociale ed educativa.
Secondo Usb, lo sciopero si oppone in particolare alla chiamata diretta degli insegnanti di sostegno da parte delle famiglie, una misura che potrebbe compromettere la qualità e l’equità del servizio educativo. Inoltre, i manifestanti protestano contro gli investimenti pubblici in armamenti, considerati inadeguati rispetto alle necessità urgenti della scuola e dell’istruzione. Il sindacato chiede anche una riforma degli istituti tecnici e professionali e si oppone a nuove linee guida per il primo ciclo di istruzione, ritenute classiste e razziste.
Gli studenti si uniscono agli insegnanti in questa mobilitazione lanciando un “allarme rosso” contro le politiche del Ministero dell’Istruzione e dell’Unione Europea. La Usb sottolinea che la lotta congiunta di studenti e lavoratori è fondamentale per contrastare un sistema educativo che percepiscono come sempre più inadeguato e discriminatorio. Le manifestazioni si svolgeranno in diverse città italiane, con appuntamenti fissati a Roma, Torino, Milano, Genova e in molte altre località, a partire dalle ore 9.00 del mattino.
Un’altra questione centrale dello sciopero riguarda la richiesta di stabilizzazione del personale precario. Usb chiede l’assunzione immediata dei precari presenti nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS), nonché dei vincitori e idonei dei concorsi già banditi. Questa richiesta si estende anche al mondo accademico, dove i giovani ricercatori denunciano la precarietà dei loro contratti e la mancanza di fondi che costringe molti a lasciare l’università.
Infine, l’aspetto degli investimenti è cruciale. Usb denuncia l’inadeguatezza delle risorse destinate alla scuola, evidenziando come le spese per armamenti superino quelle per l’istruzione. I sindacalisti chiedono un incremento di almeno 10 miliardi di euro per il settore, fondi da destinare all’assunzione di personale, al potenziamento della ricerca e al miglioramento delle infrastrutture scolastiche e universitarie. La manifestazione rappresenta quindi non solo una protesta contro politiche specifiche, ma un’invocazione per un cambiamento radicale nel modo in cui la società italiana investe nel futuro dei suoi giovani.
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