Delle banconote di tagli diversi | Pixabay @moerschy - alanews.it
Un’operazione dei carabinieri della sezione Criptovalute del comando anti falsificazione monetaria di Roma ha portato all’arresto di tre persone coinvolte in una sofisticata stamperia clandestina di banconote false, che operava non solo in Italia, ma anche in vari paesi europei. Gli arresti sono avvenuti nelle province di Lecce, Lodi e Padova, mentre un quarto sospettato, residente in Abruzzo, è attualmente indagato a piede libero.
Le indagini, iniziate nel 2024, hanno rivelato una rete criminale altamente organizzata, specializzata nella produzione e distribuzione di valuta contraffatta, con un volume d’affari stimato superiore a 180mila euro. Il gruppo utilizzava tecnologie all’avanguardia, tra cui un innovativo macchinario di incisione laser progettato per la produzione di monete false da 2 euro, un metodo finora inedito nel contesto nazionale e internazionale.
I tre arrestati includono un 25enne di Lido Marini, dove era situata la stamperia clandestina, e due uomini residenti a Lodi e Padova. Gli inquirenti hanno accertato che la stamperia produceva banconote di alta qualità, appartenenti a tre nuove classi di contraffazione, come confermato dalle analisi condotte dal National Analysis Centre della Banca d’Italia. Le autorità hanno sequestrato durante le perquisizioni banconote e monete false per un valore complessivo di 40mila euro, nonché tre stampanti e un incisore laser.
Il monitoraggio ha avuto inizio grazie a un’analisi dei canali Telegram dedicati alla compravendita illecita di valuta falsa, dove venivano effettuati pagamenti anche tramite criptovalute. L’utilizzo di tecniche avanzate di analisi della blockchain ha consentito agli investigatori di risalire all’identità degli arrestati e di mappare l’intera rete distributiva del denaro contraffatto. Un dettaglio significativo emerso dalle indagini riguarda un promotore dell’organizzazione, individuato tramite una recensione su TripAdvisor, dove utilizzava lo stesso nickname impiegato su Telegram per vendere le banconote.
L’organizzazione aveva istituito un vero e proprio mercato parallelo, con spedizioni illecite non solo in Italia, ma anche verso paesi come Francia, Spagna, Germania, Austria e Belgio. Questo evidenzia l’ampiezza e la pericolosità di un fenomeno che continua a rappresentare una seria minaccia per l’economia e la sicurezza finanziaria europea.
Il lavoro delle forze dell’ordine prosegue per assicurare alla giustizia tutti i membri coinvolti in questa rete criminale, mentre si intensificano le misure di controllo e prevenzione per contrastare la diffusione della falsificazione monetaria. Il caso solleva interrogativi sulla necessità di implementare ulteriori strategie di monitoraggio e intervento nel settore delle criptovalute, frequentemente utilizzate per facilitare attività illecite.
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