Suicida carcere Firenze, silenzio e preghiera davanti all’ingresso di Sollicciano
Momento di raccoglimento e parole della presidente dell’associazione Pantagruel
CRONACA (Firenze). Un minuto di silenzio e una preghiera, in lingua araba, davanti a Sollicciano per dare un ultimo saluto a Fedi, detenuto 20enne che ieri si è tolto la vita nel carcere fiorentino, scatenando la protesta degli altri reclusi, rientrata solo dopo molte ore. Così è iniziata una conferenza stampa convocata davanti all’ingresso dell’istituto dal garante dei detenuti Eros Cruccolini insieme al presidente della camera penale Luca Maggiora. A intonare la preghiera per Fedi è stata Fatima Benhijji, presidente dell’associazione Pantagruel che da anni opera a Sollicciano e che solitamente segue le persone provenienti dall’area araba. “Ho pregato per lui sperando che la sua sofferenza sia finita. Fedi è un ragazzo che ha sofferto moltissimo – ha ricordato -. E’ arrivato in Italia a 11 anni, dentro un camion di olio. Da minorenne ha girato tutta l’Europa. Ed è stato in un carcere minorile. A 18 anni e cinque mesi è entrato a Sollicciano” per una rapina, “e a Sollicciano è morto”. (Emanuele De Lucia/alanews)
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