Teatro Regio, la commozione per la ripresa delle prove tra Coronavirus e commissariamento
Gli artisti: “Tornare a vederci in queste condizioni ci fa male. Ripartono tutti, perché noi no”
CRONACA (Torino). “Ricominciare insieme a provare è un ritorno alla vita, ma perché il calcio riparte e noi no?”
“Rilancio e commissariamento nella stessa frase sono un ossimoro”. “Fa quasi male”. “Non capiamo il motivo, ci confrontiamo con gli altri teatri che non hanno questo problema, abbiamo il dubbio del perché debba capitare proprio a noi”. “Anche se non fosse macelleria sociale sarà macelleria artistica”. Il coro e l’orchestra del Teatro Regio di Torino sono tornati a provare, nonostante il Coronavirus, che impone mascherine e distanziamento, e il commissariamento, che lascia molti dubbi sul futuro. La soprano Caterina Boruso, il primo violino di spalla da 36 anni Stefano Vaniarelli, il secondo contrabbasso Athos Canestrelli e il più vecchio artista del coro Mauro Barra raccontano com’è “tornare alla vita”, ma con qualche polemica: “Sapere che in un aereo le persone possono stare affiancate ma in platea no mi lascia dubbi. Poi vedere i calciatori che in campo fanno qualsiasi cosa e noi no fa pensare che chi fa le regole sia un po’ ubriaco” (Sara Iacomussi/alanews)
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