Terremoto, scossa di magnitudo 4.6 a Foggia: avvertita fino in Molise e Abruzzo. Nuovo sisma ai Campi Flegrei - Wikimedia Commons - Alanews.it
La terra continua a tremare nel Sud Italia, creando preoccupazione e ansia tra la popolazione. Nella serata di ieri, 12 marzo 2025, una scossa di terremoto di magnitudo 4.6 è stata registrata in provincia di Foggia, precisamente lungo la costa garganica. L’epicentro è stato localizzato a pochi chilometri dalla costa, a una profondità di circa 9 chilometri, e il fenomeno sismico si è manifestato alle 20.37, causando un’onda di panico che si è diffusa ben oltre i confini della provincia, arrivando a farsi sentire anche in Molise e Abruzzo. Diverse segnalazioni di avvertimento sono giunte da città come Campobasso e Pescara, evidenziando il raggio di azione del sisma.
Pochi minuti dopo la prima scossa, alle 20.42, è stata registrata un’altra scossa di magnitudo 2.9, anch’essa avvertita in diverse località circostanti. Le autorità locali, in particolare il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, hanno subito attivato il Dipartimento della Protezione Civile, mettendosi in contatto con i comuni e le strutture di emergenza per monitorare la situazione. Emiliano ha rassicurato che al momento non ci sono stati segnalati danni significativi né richieste di soccorso, mentre il Numero Unico delle Emergenze (NUE 112) non ha ricevuto chiamate di emergenza.
A livello locale, i volontari della provincia di Foggia sono stati mobilitati per monitorare il territorio e garantire la sicurezza dei residenti. Tuttavia, l’evento sismico ha scatenato una serie di reazioni tra la popolazione. Molti residenti, spaventati dalla scossa, hanno preferito non tornare a casa, passando la notte in auto o rifugiandosi in centri di accoglienza allestiti dai comuni. La paura di ulteriori eventi sismici ha spinto alcune persone a cercare rifugio temporaneo presso parenti o amici.
Contemporaneamente, la situazione nei Campi Flegrei ha destato attenzione. Solo ventiquattro ore dopo la scossa di Foggia, un nuovo terremoto di magnitudo 3.5 è stato avvertito nella stessa area, interrompendo un periodo di relativa calma sismica. Questo ha alimentato ulteriormente le preoccupazioni tra gli abitanti di Napoli e delle zone circostanti, risvegliando una memoria collettiva legata alla vulnerabilità sismica dell’area.
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha visitato il comune di Bagnoli il 14 marzo, per incontrare i sindaci e rassicurare la popolazione. Durante un incontro con i giornalisti, ha affermato: «È un momento difficile ma lo Stato c’è». Ha riferito che sebbene l’ipotesi di evacuazione sia contemplata, non ci sono attualmente segnali che giustifichino una tale misura. Il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, ha sottolineato la necessità di essere pronti, affermando: «Voglio avere la certezza che ogni cosa sia pronta nel caso gli scienziati dovessero dirci che si avvicina l’eruzione», pur ribadendo che al momento non ci sono evidenze di segnali allarmanti.
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha dichiarato che al momento il rischio di un evento sismico significativo è remoto. Tuttavia, ha sottolineato l’importanza di mantenere alta l’attenzione e la preparazione, dato che l’area è dotata di un sistema di monitoraggio tra i più avanzati in Italia. La Protezione Civile della Puglia, tramite il suo capo Barbara Valenzano, ha confermato che non ci sono segnalazioni di eventi critici e che la situazione è sotto controllo, mentre si continua a monitorare l’area con attenzione.
Le scosse registrate tra Lesina e Sannicandro Garganico hanno fatto sentire il loro impatto in molti comuni, generando spavento tra la popolazione. Il sindaco di Sannicandro Garganico, Matteo Vocale, ha comunicato tramite social media che l’epicentro del sisma è stato localizzato a meno di un miglio a Nord della località Scampamorte, nelle acque del territorio di Lesina, e ha evidenziato che, al momento, non ci sono segnalazioni di danni o feriti.
Questi eventi sismici hanno riacceso il dibattito sulla sicurezza e sulla preparazione delle comunità locali di fronte a fenomeni naturali. In molte aree del Sud Italia, la popolazione vive con il costante timore di scosse di terremoto, in quanto il territorio è noto per la sua attività sismica. Gli scienziati monitorano costantemente la situazione, cercando di comprendere le dinamiche che caratterizzano il sottosuolo e le potenziali conseguenze di un’attività vulcanica nei Campi Flegrei.
Il monitoraggio sismico è essenziale per garantire la sicurezza dei cittadini, e gli enti preposti sono in costante contatto con la comunità scientifica per raccogliere dati e fare previsioni. Le tecnologie moderne permettono di analizzare le scosse in tempo reale, fornendo informazioni preziose per la gestione delle emergenze. Tuttavia, il rischio rimane presente e la preparazione è fondamentale.
Mentre la popolazione cerca di tornare alla normalità, la paura di nuovi eventi sismici continua a aleggiare, richiedendo un impegno costante da parte delle istituzioni per garantire la sicurezza e la tranquillità dei cittadini. La preparazione e la consapevolezza sono strumenti chiave per affrontare questi eventi, e la comunità scientifica è chiamata a svolgere un ruolo cruciale nell’informare e formare la popolazione su come comportarsi in caso di terremoti.
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