A margine dell’incontro con i rappresentanti della Serie A al Coni, il capo della Polizia Franco Gabrielli ha parlato con i cronisti dell’allerta terrorismo che sta riguardando Roma in questi giorni: “Fare chiarezza? Mi dispiace che si faccia sempre l’esegesi delle cose che si dicono. Ho letto anche interpretazioni come al solito abbastanza ardite perché quando uno parla di minaccia incombente vuol dire che c’è una minaccia, non che c’è un attentato che sta per avvenire. Non ci sono situazioni, se non quelle amplificate come quella del tunisino che non vi nego io stesso mi sono quasi preoccupato quando ho letto sul giornale che c’era questa caccia all’uomo che non esisteva perché vi posso assicurare che quando arriva una lettera anonima che indica qualcun altro essere il protagonista di qualche atto delittuoso normalmente è per rendere qualche fastidio alla persona che viene indicata come possibile attentatore o terrorista. Non si è spostato nulla, la condizione di minaccia che avevamo è rimasta”.
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