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Torino, fotografo aggredito dal padre della bimba rom investita: “Volevo solo fare le condoglianze”

Torino, fotografo aggredito dal padre della bimba rom investita: “Volevo solo fare le condoglianze”

Dopo essere stato afferrato per la camicia dal papà della piccola Esmeralda, Maurizio Boso è stato picchiato da alcuni conoscenti della vittima, davanti all’ospedale in cui era appena deceduta

Cronaca (Torino). Prima l’accusa di aver scritto falsità sul conto della figlia di due anni appena deceduta, poi il feroce pestaggio. Vittima della vicenda è Maurizio Bosio, fotografo dell’agenzia “Reporters”, che collabora da anni con La Stampa. L’uomo nella mattinata di ieri, 13 agosto, era stato inviato all’ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino, la struttura dov’era ricoverata Esmeralda Salkanovic, la bambina rom investita da un auto nel parcheggio dell’ospedale San Giovanni Bosco e successivamente trasferita al Regina Margherita, dove poi è deceduta per la gravità delle lesioni riportate. Prima del decesso, però, familiari e conoscenti della vittima appartenenti anch’essi alla comunità rom erano sopraggiunti al nosocomio pediatrico torinese per mezzo di alcuni camper. Dopo averli notati, Bosio si era presentato al padre della bambina, Luca Salkanovic, chiedendo e ottenendo il permesso di poter scattare foto senza riprendere il genitore in volto. In seguito, alcuni giornali hanno iniziato a pubblicare la notizia del decesso, affermando però che la bambina al momento dell’incidente si trovava nel parcheggio del San Giovanni Bosco per chiedere l’elemosina assieme alla madre. Un particolare che poi si è rivelato del tutto infondato, visto che in realtà madre e figlia erano andate a far visita a un parente ricoverato proprio in quella struttura. Ignaro della fake news che circolava sul web, poco dopo le ore 13 Bosio si è avvicinato nuovamente a Salkanovic senza macchina fotografica: “Volevo solo fare le condoglianze – racconta lui stesso ai microfoni – . Quando mi sono sporto per abbracciarlo, lui mi ha afferrato per la camicia. Mentre mi teneva fermo, accusandomi di aver scritto quelle falsità, alcune persone presenti con lui hanno cominciato a prendermi a pugni”. Il fotografo è stato salvato dalla polizia e poi trasportato al cto in ambulanza: “Frattura del setto nasale”, la diagnosi, 14 i giorni di prognosi. L’uomo infine è stato dimesso dalla struttura dopo aver ricevuto le cure del caso. (Lorenzo Bonuomo/alanews)

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