Torture al Beccaria, il cappellano del carcere minorile: “Malessere che proseguiva da tempo”
Parla don Claudio Burgio: “Problemi strutturali e di organico hanno causato ciò”
CRONACA (Milano). “Il clima è pesante, è un altra pagina triste dopo l’evasione del 2022, segno anche di un malessere che purtroppo andava avanti da tempo”. Così don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano, sul caso di torture e maltrattamenti all’interno della struttura, che ha portato all’arresto di 13 agenti della polizia penitenziaria. “Il carcere è sempre un’esperienza totale, il rischio che diventi totalitaria purtroppo c’è. Il Beccaria, in particolare, perché è sotto organico da tempo e una serie di problemi strutturali e sistemici hanno portato a questo”, ha aggiunto il cappellano. “Il clima tra i ragazzi è abbastanza sereno, va detto che non va infangato tutto il corpo di polizia penitenziaria. Il sistema deve cambiare a livello culturale, bisogna avere una cultura della fraternità diversa”, ha concluso don Burgio. (Di Riccardo Sciannimanico). (Lorenzo Bonuomo/alanews)
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