In Toscana debutta il “Treno della Memoria”
“Il ricordo è l’anticorpo più importante” afferma l’assessore Nardini
CRONACA (Firenze). “Se si pensa che dopo 20 milioni di morti nella Prima Guerra Mondiale, si passa ai 65 della Seconda Guerra Mondiale, il mondo è impazzito” racconta Ugo Caffat, consulente della Regione Toscana per le politiche della Memoria e ideatore del Treno della Memoria. “Di quei 65 milioni, 13 milioni morirono nei lager, la metà erano politici, rom e sinti, omosessuali, testimoni di Geova, la metà erano ebrei e di questi 6 milioni circa di ebrei, un milione e 200 mila erano bambini. Quando andiamo col treno della Memoria diciamo sempre scienza e coscienza. I ragazzi studiano e si preparano per mesi, e poi arriva la coscienza, l’emotività davanti a quella tragedia”.
L’assessore regionale Nardini: “Sarà un treno virtuale, dovuto al problema della pandemia, ma vogliamo che questo appuntamento veda una larga partecipazione di tante ragazze e ragazzi perché pensiamo che promuovere la memoria sia l’anticorpo più importante che abbiamo contro i pericolosi rigurgiti antisemiti” (Emanuele De Lucia/alanews)
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