Ravenna: la corte d’appello di Bologna conferma l’assoluzione per due giovani accusati di violenza sessuale di gruppo. Secondo i giudici, la vittima, una 18enne sotto effetto di alcol, era consenziente. La decisione ha suscitato polemiche e discussioni
Sentenza della Corte d’Appello di Bologna che ha suscitato un acceso dibattito riguardo al tema del consenso sessuale in contesti di intossicazione alcolica. Due uomini, di 34 e 35 anni, sono stati assolti dall’accusa di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza di 18 anni, che al momento dei fatti aveva consumato alcolici. La decisione ha messo in luce questioni delicate relative alla distinzione tra consenso e incapacità di dare consenso, in particolare in situazioni in cui l’alcol gioca un ruolo significativo.
La decisione della corte e il contesto
La Corte ha confermato l’assoluzione, sostenendo che non vi era stata violazione delle condizioni della vittima. Secondo quanto riportato da fonti locali, l’episodio è avvenuto durante un festeggiamento nel 2018, dove la giovane aveva bevuto vino e superalcolici. I due imputati, uno dei quali ex calciatore, avrebbero anche registrato l’episodio, rendendo il caso particolarmente mediatico. Questo ha sollevato interrogativi sulla responsabilità e le dinamiche che caratterizzano tali situazioni.
Le reazioni alla sentenza
La sentenza ha scatenato reazioni contrastanti. Gli avvocati della difesa hanno sostenuto che la ragazza fosse in grado di acconsentire alle relazioni sessuali, nonostante l’assunzione di alcol. Questa posizione ha suscitato preoccupazioni tra esperti legali e attivisti, i quali hanno messo in discussione le implicazioni della sentenza sulla percezione del consenso. D’altra parte, alcuni hanno difeso la decisione dei giudici, sottolineando l’importanza di tutelare i diritti degli accusati.
Un dibattito che continua
Il caso ha riacceso il dibattito su come le legislazioni nazionali affrontano il tema del consenso sessuale, specialmente in contesti in cui l’alcol è coinvolto. Gli avvocati della vittima hanno dichiarato l’intenzione di valutare ulteriori azioni legali, sostenendo che la sentenza non ha considerato adeguatamente le dinamiche di potere e vulnerabilità. Le autorità giudiziarie, dal canto loro, hanno ribadito l’importanza di valutare ogni caso in base alle prove e alle testimonianze, senza pregiudizi. Questo episodio rimane, quindi, un tema caldo e complesso, che merita una riflessione approfondita da parte della società.