Berlino, 17 aprile – Condanna a tre anni di reclusione per uno studente tedesco di origini palestinesi, colpevole di aver aggressione un compagno ebreo, riconosciuto come un atto di antisemitismo. Le lesioni erano gravissime; il giovane ha riportato una frattura e emorragia cerebrale
Un grave episodio di violenza ha scosso la comunità tedesca, portando alla luce il crescente problema dell’antisemitismo in Germania. Un giovane di ventiquattro anni di origini palestinesi è stato condannato a tre anni di reclusione per aver aggredito brutalmente un compagno di studi ebreo, Lahav Shapira. La sentenza, emessa da un tribunale di Berlino, ha riconosciuto l’aggravante dell’antisemitismo, un fattore che ha avuto un peso decisivo nella decisione del giudice.
L’aggressione e le conseguenze
L’episodio si è verificato il 2 febbraio 2024, quando i due giovani si sono incontrati in un bar. In un attacco violento e inaspettato, l’imputato ha colpito Shapira con pugni e calci, lasciandolo sanguinante a terra. Le ferite riportate dallo studente ebreo sono state gravissime: ha subito una frattura complessa del viso e un’emorragia cerebrale, necessitando di interventi chirurgici multipli per rimediare ai danni subiti.
Il processo e le dichiarazioni dell’imputato
Durante il processo, l’imputato ha espresso rammarico per le sue azioni, ma ha sempre negato che il suo gesto fosse motivato da antisemitismo. Tuttavia, le sue affermazioni non hanno convinto il tribunale, che ha evidenziato come l’odio antiebraico rappresenti un problema crescente nella società tedesca. Questo caso si inserisce in un contesto più ampio di tensioni sociali e manifestazioni di intolleranza, portando le autorità a prendere misure più severe contro la violenza motivata dall’odio.