(Roma). Addio, Vincino. Amici conoscenti e colleghi lo hanno salutato al Verano: ognuno ha lasciato un ricordo, una parola, un’emozione. Le parole della figlia Caterina arrivano dritte al cuore. Sorrisi e lacrime, nel ricordo del papà. “Mio padre lo conoscevano tutti. In privato era esattamente come lo si immagina: chiuso nel suo mondo, a disegnare. Abbiamo viaggiato tanto. Ricordo una in Egitto dopo che andammo a trovare mia sorella. Mi disegnò addosso dei cammelli. Progettavamo insieme giornali, vignette, idee era un continuo. Un vulcano di idee. Gli ho lasciato un disegno mio, io e lui disegnati da me e da lui. Quanto ero piccola, mi diceva che quando sarebbe morto avrei dovuto continuare a disegnare, firmandomi al posto suo, in modo che nessuno sapesse della sua morte”. (Luigi Pellicone/alanews)
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