Vittorio Emanuele, la testimone al funerale: “Mio nonno sparò 101 colpi di cannone per lui”
L’aneddoto di Federica Fulco, presidente del comitato “Torino in movimento”
(Torino). “La storia insegna: qui a Torino dobbiamo tutto ai Savoia”. Inizia così il racconto di Federica Fulco, presidente del comitato civico “Torino in movimento”. Anche lei era presente tra le persone che hanno sfidato la pioggia battente pur di assistere ai funerali di Vittorio Emanuele di Savoia, fuori dalla Cattedrale di San Giovanni Battista, a Torino, dove è stato montato un maxischermo per l’occasione. “La stessa cripta della Basilica di Superga, dove verrà tumulato il defunto, l’hanno costruita loro (i Savoia ndr). – prosegue Fulco – La stessa sindone è arrivata qui grazie ai Savoia”. Poi l’aneddoto, scritto in una lettera fatta recapitare al principe Emanuele Filiberto per mano di una guardia d’onore: “Mio nonno era un artificiere. Nel 1937 aveva sparato 101 colpi di cannone quando è nata la persona che adesso è venuta a mancare (Vittorio Emanuele di Savoia ndr)”. E conclude: “È un ricordo che ho fin da piccola, ci tenevo a raccontarlo”. (Lorenzo Bonuomo/alanews)
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