Zaki, ventuno mesi fa l’arresto. Noury (Amnesty): “640 giorni di carcere ingiustificato”
“Italia ed Europa non pongono da anni il tema della violazione dei diritti umani in Egitto”
(Roma). Ventuno mesi fa, Zaki venne arrestato nel Cairo. Il prossimo mese ci sarà la terza udienza ma nel frattempo il ragazzo verrà trasferito in un nuovo carcere, rischiando un peggioramento delle condizioni detentive. “Tra un mese ci sarà la terza udienza, speriamo che un giudice si renda conto che sia innocente”, ha detto il portavoce di Amnesty International, Riccardo Noury. Il processo che Zaki sta subendo riguarda una imputazione ed è quella di diffusione di notizie false, ma le altre accuse più gravi, come quella di terrorismo, non sono state annullate. “E’ una situazione di arbitrarietà. Patrick è provato da questa detenzione e spera di tornare libero il primo possibile – ha continuato Noury -. La pandemia è entrata anche nel carcere di Tora e lì non è ancora iniziata la campagna vaccinale”. Mentre sulle azioni portate avanti dalle istituzioni italiane ed europee ha sottolineato: “non pongono da anni il tema della violazione dei diritti umani in Egitto”. (Davide Di Carlo/alanews)
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