La televisione continua a dominare nel 2024, con il 94,1% degli italiani che la guarda. La crisi dei media a stampa persiste, con i quotidiani cartacei a un drastico 21,7% di lettori. Crescono social media e internet, ma gli e-book rimangono fermi al 13,4%. Gli influencer affrontano una crisi, con il 71,2% degli italiani che non li segue.
Nel 2024, il panorama dei media in Italia ha subito significative trasformazioni, come evidenziato dal 20° Rapporto sulla Comunicazione del Censis, presentato recentemente presso la Biblioteca del Senato. Questo rapporto evidenzia un aumento costante nell’utilizzo dei social media, con Instagram in prima linea, mentre la lettura di libri e quotidiani continua a registrare un preoccupante calo.
L’ascesa dei social media
La televisione resta un punto di riferimento per la maggior parte degli italiani, con il 94,1% della popolazione che la guarda regolarmente. Questo dato, pur confermando la centralità della TV nel panorama informativo, mostra anche come i mezzi digitali stiano guadagnando terreno. L’uso di Internet è salito al 90,1%, con un incremento dell’1% rispetto all’anno precedente, e gli smartphone sono utilizzati dall’89,3% degli italiani, in crescita dell’1,2%. Tuttavia, è nei social network che si registra il cambiamento più evidente: l’utilizzo è passato dall’82% all’85,3%, con un aumento del 3,3%.
L’uso dei social media tra i giovani
Particolarmente significativo è l’uso di piattaforme visive tra i giovani tra i 14 e i 29 anni. Qui i dati parlano chiaro:
- Instagram: 78,1% degli intervistati
- YouTube: 77,6%
- TikTok: 64,2%
- WhatsApp: 87,4%
- Telegram: 42,9%
- Amazon: 60,1%
Questi dati evidenziano come questi canali stiano diventando le principali fonti di intrattenimento e informazione per le nuove generazioni. Anche le piattaforme di messaggistica hanno un forte appeal, con WhatsApp utilizzato dall’87,4% dei giovani e Telegram dal 42,9%. Non da meno, Amazon è frequentato dal 60,1% di questa fascia d’età, segnalando un utilizzo sempre più integrato delle tecnologie digitali.
La crisi dei media tradizionali
Al contrario, i media cartacei stanno attraversando una fase critica. I quotidiani, in particolare, hanno toccato il loro punto più basso, con solo il 21,7% di lettori, subendo un crollo del 45,3% rispetto al 2007. I settimanali non se la cavano meglio, registrando una contrazione del 2,2% e attestandosi al 18,2%, mentre i mensili si mantengono stabili al 16,9%. Anche se i lettori di quotidiani online sono cresciuti, raggiungendo il 30,5%, il dato più allarmante riguarda i libri: nel 2024, i lettori di libri cartacei sono scesi al 40,2%, segnando una diminuzione del 5,6% rispetto all’anno precedente.
Le fonti di informazione più utilizzate dagli italiani evidenziano un panorama in cambiamento. I telegiornali rimangono la principale fonte, con il 47,7% degli italiani che li consulta, seguiti da Facebook (36,4%), motori di ricerca (23,3%) e televisioni all news (18,9%). In un contesto così dinamico, la figura degli influencer sta vivendo una prima crisi: il 71,2% della popolazione dichiara di non aver mai seguito un influencer, e tra i giovani, questa percentuale scende al 51,4%. Un evento recente, il cosiddetto “Pandoro Gate”, ha influenzato negativamente la percezione dei macro-influencer, con il 34,4% dei giovani che ha cambiato atteggiamento nei loro confronti.