Discussioni sulla scultura in legno di Vaia lasciata in un parco: un'opportunità per il recupero artistico e ambientale
Una scultura in legno della tempesta Vaia, creata dall’artista Marco Martalar, è stata trovata abbandonata in un parco di Gallio, dopo aver subito danni nel 2024. La situazione ha scatenato indignazione sui social. Servono 10.000 euro per il ripristino.
Una scultura realizzata con legno degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia, conosciuta come il “Gallo di Vaia”, è stata trovata abbandonata e danneggiata in un parco di Gallio, comune dell’Altopiano di Asiago, in provincia di Vicenza. L’opera, creata dall’artista Marco Martalar e posizionata inizialmente davanti al municipio, era stata concepita come simbolo di resilienza e rinascita dopo l’evento calamitoso che ha distrutto una vasta area montana nel 2018. Tuttavia, la scultura, dopo aver subito danni a causa di maltempo nel 2024, non è stata più ripristinata e ora giace in uno stato di degrado, suscitando polemiche e indignazione tra la popolazione.
L’installazione artistica era stata commissionata da un cittadino locale e inaugurata nel settembre 2021 dall’ex sindaco Emanuele Munari, il quale ha espresso il suo dispiacere per le condizioni attuali della scultura. Martalar, noto per le sue opere che trasformano il legno in arte, aveva utilizzato il materiale proveniente dalla tempesta Vaia per creare un’opera che rappresentasse il legame tra l’uomo e la natura. “Il Gallo di Vaia” era inteso come un monito per ricordare le conseguenze del cambiamento climatico e l’importanza della salvaguardia ambientale.
La vicenda ha scatenato un acceso dibattito sui social media, dove molti utenti hanno espresso la loro indignazione per il modo in cui l’opera è stata trascurata.
La situazione ha attirato anche l’attenzione di ambientalisti e artisti, che vedono nell’abbandono di un’opera dedicata alla memoria di una calamità naturale un chiaro simbolo della disattenzione verso la cura del paesaggio e della cultura locale. La scultura, infatti, non rappresenta solo un’opera d’arte, ma è anche un’importante testimonianza della storia recente del territorio e del suo rapporto con gli eventi atmosferici estremi.
Negli ultimi anni, la tempesta Vaia ha evidenziato la vulnerabilità delle foreste alpine e ha sollevato interrogativi sulle politiche di gestione forestale e sulla pianificazione territoriale. La polemica riguardante il “Gallo di Vaia” si inserisce in un dibattito più ampio sulla necessità di adottare strategie sostenibili per affrontare le sfide ambientali del presente e del futuro.
Attualmente, non ci sono comunicazioni ufficiali da parte delle autorità locali riguardo a eventuali piani di recupero per la scultura, ma la situazione continua a generare discussioni tra i cittadini e i rappresentanti della comunità. La speranza è che, attraverso questo dibattito, si possa stimolare un rinnovato impegno per la valorizzazione del patrimonio artistico e ambientale della zona.
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