Addio a Franco Zeffirelli (all’anagrafe Gian Franco Corsi Zeffirelli), uno dei maggiori esponenti della cultura mondiale. Nato a Firenze il 12 Febbraio 1923 si è spento stamane a Roma dopo una lunga malattia, in presenza dei figli adottivi Pippo e Luciano, e del parroco della chiesa di San Tarcisio.
Scenografo, regista e sceneggiatore esordì nel cinema come assistente di Luchino Visconti nel film del 1948 “La terra trema”, proseguendo nel mondo del teatro curando la regia dell’opera lirica “La Cenerentola” presso il Teatro alla Scala di Milano nel 1954. Venne condotto al successo internazionale attraverso due trasposizioni cinematografiche di Shakespeare: La bisbetica domata del 1967 e Romeo e Giulietta del 1968. Diresse Maria Callas nella realizzazione de “La Tosca” del 1964 al Covent Garden di Londra, e Anna Magnani nell’opera teatrale “La Lupa” di Giovanni Verga del 1965.
Nella memoria collettiva resta lo sceneggiato TV “Gesù di Nazareth” del 1977, con protagonista Robert Powell. Ebbe ottimi rapporti con Rita Sala, giornalista culturale de “Il Messaggero”, ma in generale risentì del mancato appoggio da parte della critica italiana.
La sua vita fu costellata da scelte ed opinioni controverse: abbracciò il berlusconismo e dichiarò di non gradire nessun movimento LGBT in quanto, a suo dire, l’omosessuale è la Grecia, Roma è una virilità creativa.
Quello di Zeffirelli resta un cinema contaminato dall’opera lirica e dalla letteratura; le sue rappresentazioni abbracciano sovente il melodramma, realizzate con un gusto estetico particolarmente attento alle scenografie, ai costumi, alla fotografia; per alcuni uno stile anche troppo artificioso e accademico. Dunque, un cinema non tipicamente italiano, che trova spazio e valore soprattutto nell’internazionalità; le sue opere restano formali, rappresentative di storie d’amore nelle quali gli attori si trovano al centro dell’accurata narrazione.
Uno dei creativi italiani di maggior successo nel mondo, costantemente devoto alla forma e rigoroso nel restituire un’incisiva narrazione signorile; contrariamente a Pasolini, il Maestro usava le star per caratterizzare i suoi racconti.
Fortemente cattolico, nel 1972 realizzò “Fratello sole, sorella luna”, ispirato alla vita di San Francesco e con il quale vinse il David di Donatello come miglior regista; interpreti del film sono Graham Faulkner, Valentina Cortese e Alec Guinness. Nel 1990 tornò al successo cinematografico con il film Amleto, interpretato da Mel Gibson e Glenn Close, e con il quale si aggiudicò il David di Donatello come miglior film straniero; l’opera ebbe anche due nomination agli Oscar per la miglior scenografia (Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo) e migliori costumi (Maurizio Millenotti). La sua carriera è stata contraddistinta da molteplici riconoscimenti, tra i quali il Nastro d’argento nel 1969 per la miglior regia di Romeo e Giulietta con Leonard Whiting e Olivia Hussey, 14 nomination agli Oscar ed il premio “Anna Magnani” alla carriera nel 2012. Tra i documentari realizzati troviamo “Per Firenze” del 1966, prodotto all’indomani dell’alluvione di Firenze, e “Omaggio a Roma” del 2009.
Il patrimonio artistico del Maestro, messo a disposizione del pubblico, è raccolto nel Centro Internazionale per le Arti dello Spettacolo Franco Zeffirelli, all’interno del Complesso di San Firenze.
Doveroso il tributo della sua città natale che vedrà non a caso la camera ardente allestita presso Palazzo Vecchio. (Fabio Di Berardino/alanews)
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