La pandemia da Covid 19 ha costretto le aziende a cambiare pelle, a cercare una svolta, a guardare il futuro. Il risultato è stato che chi ha trovato la capacità e il coraggio di farlo è sopravvissuto, mentre tutti gli altri fanno fatica. Merito quindi di una riorganizzazione completa, vasta, a 360 gradi che riguarda tanto le piccole quanto le grandi aziende.
Lo dimostra anche il caso di molte società siciliane quelle che parteciperanno, il prossimo dicembre, alla fiera Big 5 di Dubai. Si tratta di 26 aziende made in Sicilia, attive nel settore dell’arredamento, dell’edilizia, della ceramica, delle costruzioni e della tecnologia. Tutte accomunate da una svolta in senso innovativo e digitale. La trasformazione delle aziende, infatti, non può più prescindere dall’attenzione rivolta all’Intelligenza Artificiale, ai Big Data, al Machine Learning, alle Blockchain.
Quella in corso, infatti, è una vera propria rivoluzione industriale, che cambia per forza le regole in gioco, andando a plasmare anche la stessa cultura aziendale. Ma quali sono i nuovi modelli organizzativi, nel pratico? A spiegarlo è proprio un esperto di uno dei settori che ha cambiato di più e che ha saputo interpretare lo scenario presente e futuro meglio degli altri: il gambling. “L’organizzazione è una competenza fondamentale per tutti – ha spiegato in una intervista recente a Giochi di Slots Anastasia Bauer, Head of Account Management di Betsoft Gaming, una delle principali software house del mondo dell’intrattenimento -. La gestione del tempo e la pianificazione sono componenti essenziali per garantire un risultato di successo, soprattutto quando le persone lavorano in fusi orari diversi e senza il beneficio di uno spazio condiviso, se non online. Gli strumenti digitali di collaborazione a distanza sono una parte importante del nostro lavoro“.
Al centro dei nuovi modelli organizzativi societari e aziendali ci sono dunque la comunicazione e il trasferimento delle conoscenze. A entrambi questi aspetti risponde la digitalizzazione, che permette infatti di coordinare al meglio le diverse unità di lavoro grazie all’interconnessione, alla condivisione delle idee, al best practises. Tra queste c’è senza ombra di dubbio la formazione, con piani di acquisizione delle nuove competenze dettagliati e ampi.
Perché la pandemia e la crisi economia ha premuto sull’acceleratore del cambiamento. Per continuare a sopravvivere, per resistere agli stravolgimenti e soprattutto per porsi di nuovo competitivi sul mercato, bisogna sapersi riorganizzare. Perché essere resilienti, ormai, è la soft skill del futuro.
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