Il presidente Trump ha imposto dazi doganali superiori al 104% su merci cinesi e del 20% sull’Unione Europea. Le borse asiatiche crollano. Bruxelles prevede controdazi. Trump riferisce richieste di negoziati, ma avverte sulle ripercussioni per consumatori e aziende. La Cina promette ritorsioni
Una nuova ondata di dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha preso avvio oggi, colpendo in modo significativo le borse europee, che hanno aperto in territorio negativo. Le tariffe, che colpiscono un’ampia gamma di prodotti provenienti da vari paesi, in particolare dalla Cina, sono destinate a rimanere in vigore fino a quando non verranno raggiunti degli accordi commerciali. Le merci cinesi sono ora soggette a dazi doganali che raggiungono addirittura il 104%, un incremento che ha immediatamente sollecitato reazioni negative sui mercati finanziari.
Borse europee
Dopo il rimbalzo di ieri, aprono in flessione le principali borse del Vecchio Continente. Il Cac 40 parigino cede il 2,08%, il Ftse 100 lascia sul terreno l’1,90%. Male anche Francoforte sotto dell’1,85%. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi apre in rialzo a 130 punti base, rispetto ai 122 della chiusura di ieri. Il rendimento del titolo decennale italiano si attesta al 3,95%.
Dall’altra parte dell’Atlantico agli indici Nasdaq e Dow Jones non è andata meglio. Nella chiusura di ieri, entrambi hanno ceduto rispettivamente il 2,15% e lo 0,84%.
Impatto sulle borse asiatiche
Le borse asiatiche hanno subito un impatto immediato, con Tokyo che ha registrato un calo del 4,35%. Anche Shanghai ha mostrato segni di debolezza, nonostante un tentativo di recupero con un incremento dello 0,65%, mentre l’indice Hang Seng di Hong Kong ha chiuso sotto dell’1,82%. In Australia, l’indice S&P ASX 200 ha ceduto il 1,97%. Questi sviluppi mettono in evidenza come le misure di Trump stiano colpendo non solo le economie nemiche, ma anche quelle alleate.
La giustificazione di Trump e le possibili negoziazioni
Trump ha giustificato le sue azioni affermando che gli Stati Uniti sono stati “derubati” per decenni e che queste nuove tariffe sono necessarie per ristabilire l’equità commerciale. Nonostante la retorica aggressiva, la Casa Bianca ha aperto a possibili negoziati, con la portavoce Karoline Leavitt che ha dichiarato che il presidente è disposto a parlare con chiunque sia interessato a trovare un accordo.
Risposta dell’Unione Europea e conseguenze globali
Nel contesto di questo conflitto commerciale, l’Unione Europea ha già annunciato che risponderà con controdazi del 25% su una lista di prodotti americani, che verrà formalizzata nei prossimi giorni. Questo scenario di escalation sembra destinato a inasprire ulteriormente le tensioni sul mercato globale, con molte aziende che già si preparano a un aumento dei prezzi dei prodotti a causa dei costi aggiuntivi delle tariffe.
La situazione è complessa, poiché le aziende americane, pur cercando di proteggere i loro interessi, potrebbero trovarsi costrette a rivedere le loro strategie di approvvigionamento, optando per fornitori in paesi con tariffe più favorevoli. La Cina, dal canto suo, ha già promesso di intensificare le sue ritorsioni, dichiarando che “combatterà fino alla fine” per proteggere i propri interessi economici.
In un contesto di crescente incertezza economica, i dati mostrano che le azioni di Trump potrebbero avere ripercussioni a lungo termine non solo per gli Stati Uniti, ma per l’intero panorama commerciale mondiale, rendendo questo un momento cruciale per l’economia globale.