Eni chiude il primo trimestre del 2025 con un utile netto adjusted di 1,41 miliardi di euro, in calo dell’11% rispetto al 2024. L’utile operativo proforma si attesta a 3,68 miliardi, mentre la produzione di idrocarburi scende a 1,64 milioni di barili al giorno
Eni, il colosso energetico italiano, ha recentemente pubblicato i risultati finanziari del primo trimestre del 2025, rivelando un utile netto rettificato (adjusted) di 1,41 miliardi di euro. Questo valore segna un calo dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’utile netto, non rettificato, si attesta a 1,17 miliardi di euro, con una diminuzione del 3%. Questi dati sono stati comunicati dal gruppo nella nota ufficiale, successiva all’approvazione del consiglio di amministrazione.
Flessione dell’utile operativo
Un aspetto significativo emerso dal report è il calo dell’utile operativo proforma adjusted, fissato a 3,68 miliardi, anch’esso in riduzione dell’11%. Questa flessione è indicativa di un contesto di mercato difficile, influenzato da vari fattori, tra cui le oscillazioni dei prezzi delle materie prime e le incertezze geopolitiche che caratterizzano attualmente il settore energetico globale.
Diminuzione della produzione di idrocarburi
La produzione di idrocarburi ha subito una contrazione del 5%, scendendo a 1,64 milioni di barili al giorno. Questo decremento può essere attribuito a una combinazione di fattori, tra cui la manutenzione programmata degli impianti e le sfide legate all’estrazione in alcune aree geografiche strategiche per l’azienda. Le difficoltà nel mantenere livelli di produzione costanti sono un tema ricorrente per molte aziende del settore, che si trovano a dover gestire risorse sempre più complesse.
Azioni di mitigazione e impatto economico
Eni ha dichiarato che le azioni di mitigazione previste, che includono un’attenta gestione degli investimenti, una revisione del portafoglio e l’ottimizzazione dei costi, dovrebbero compensare oltre 2 miliardi di euro di effetti negativi derivanti dall’attuale scenario economico. Questa cifra mette in risalto l’impatto significativo delle incertezze economiche e delle politiche commerciali sui piani aziendali, costringendo Eni a riconsiderare le proprie strategie per mantenere la stabilità finanziaria.
Riduzione degli investimenti per il 2025
Secondo le nuove previsioni, gli investimenti lordi di Eni per il 2025 sono stati ridotti a meno di 8,5 miliardi di euro, in calo rispetto a una stima precedente di 9 miliardi. Questo aggiustamento riflette non solo le attuali condizioni di mercato, ma anche una strategia più conservativa da parte dell’azienda, che intende garantire una gestione oculata delle risorse in un contesto incerto. Inoltre, gli investimenti netti, al netto delle dismissioni, sono attesi inferiori a 6 miliardi, rispetto a una previsione iniziale compresa tra 6,5 e 7 miliardi.
Transizione energetica e sfide future
Il contesto attuale vede Eni impegnata in una transizione energetica sempre più marcata, con un crescente focus sulle energie rinnovabili e sulla sostenibilità. Tuttavia, l’azienda deve affrontare il difficile equilibrio tra gli investimenti in nuove tecnologie e la necessità di mantenere la redditività nel breve termine. Gli analisti del settore osservano che, mentre Eni si sta muovendo verso un modello di business più sostenibile, la transizione potrebbe comportare ulteriori sfide economiche nei prossimi trimestri.
Il mercato energetico globale, influenzato da eventi come conflitti geopolitici e cambiamenti normativi, continua a presentare incertezze. Gli investitori e gli analisti stanno monitorando da vicino le mosse di Eni, in particolare in relazione ai suoi piani di investimento e alle strategie per affrontare le fluttuazioni della domanda e dell’offerta di energia. Le aspettative per il futuro rimangono miste, con alcuni esperti che prevedono una ripresa graduale, mentre altri avvertono di possibili ulteriori difficoltà nel breve termine.