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Il mercato scommette su Trump e Putin: cresce il rublo e parte la caccia ai bond russi, ma occhio alle sanzioni

Negli ultimi mesi, il panorama economico globale ha visto un crescente interesse verso le dinamiche che legano le economie di Stati Uniti e Russia. Questo è particolarmente vero in virtù delle recenti dichiarazioni e strategie politiche di Donald Trump e Vladimir Putin. Gli investitori, in particolare quelli operanti nel settore degli hedge fund e nella finanza speculativa, stanno riconsiderando il loro approccio alle attività russe, scommettendo su un possibile riavvicinamento tra i due leader. Questo trend è stato documentato anche dal Financial Times, che ha evidenziato come molti broker stiano esplorando opportunità di investimento nei titoli di Stato russi, nel rublo e in altre asset russe, fino ad ora trascurate dai gestori occidentali.

La ripresa del rublo e le opportunità di investimento

Il rublo ha mostrato una notevole ripresa, guadagnando quasi un terzo del suo valore rispetto al dollaro nel corso di quest’anno. Questa impennata è alimentata dalla speranza di una risoluzione del conflitto in Ucraina, che dura ormai da tre anni. Tuttavia, nonostante la crescente fiducia tra gli investitori, resta un elemento cruciale da considerare: le sanzioni economiche imposte alla Russia. Paul McNamara, direttore degli investimenti di Gam, ha sottolineato come la retorica di Trump nei confronti della Russia sia “irregolare”, ma anche come la revoca delle sanzioni potrebbe rappresentare un’opportunità per il mercato.

La caccia ai corporate bond russi è già iniziata. Molti fondi di investimento, nonostante le enormi difficoltà nel negoziare direttamente con le attività russe, stanno cercando di acquisire obbligazioni di società russe che, dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022, sono state considerate praticamente prive di valore. Tuttavia, con la ripresa delle valutazioni interne da parte di alcuni investitori, queste obbligazioni stanno cominciando a guadagnare attenzione e valore. Roger Mark, analista del reddito fisso presso la società di investimento Ninety One, ha notato un certo livello di eccitazione all’interno della comunità degli hedge fund, che vede nei bond russi un’opportunità da non perdere.

Il nodo delle sanzioni rimane difficile da sciogliere. Dal 2022, le restrizioni hanno vietato il trading di debito sovrano russo e molte aziende russe sanzionate hanno faticato a trovare banche o intermediari disposti a gestire i pagamenti ai creditori. La difficoltà di negoziare direttamente in rubli è accentuata dalle sanzioni sui creditori russi e dalle regole interne delle banche occidentali, rendendo il volume degli scambi internazionali in valuta russa estremamente limitato. Attualmente, il trading in rubli ammonta a soli 50 milioni di dollari a settimana, una cifra che palesa l’enorme riduzione rispetto ai miliardi di dollari che circolavano prima dell’inizio del conflitto.

Per aggirare queste restrizioni, alcune banche e broker stanno iniziando a offrire strumenti come i “non-deliverable forward” (NDF), che consentono di scommettere sui movimenti del rublo senza dover gestire direttamente la valuta. Questo tipo di operazione è particolarmente utile per gli investitori che desiderano evitare l’esposizione diretta al mercato russo a causa delle sanzioni. Luis Costa, chief global strategist sui mercati emergenti di Citi, ha spiegato che questi strumenti consentono di speculare sul valore del rublo senza possedere effettivamente la valuta o alcun asset russo.

Il commercio del rublo è diventato così una scommessa sul potenziale miglioramento dei flussi di capitale verso la Russia, specialmente nel contesto di un possibile ritorno di russi fuggiti all’estero durante i momenti di maggiore tensione. Molti di questi individui, che hanno trovato rifugio in paesi come Georgia e Armenia, potrebbero tornare con i propri risparmi, contribuendo a una ripresa economica.

La situazione rimane complessa e incerta. Mentre alcuni analisti vedono segnali di ripresa e ottimismo, altri avvertono che il contesto geopolitico potrebbe cambiare rapidamente, influenzando le decisioni di investimento. Le sanzioni rimangono un ostacolo significativo e la loro revoca, o anche solo un allentamento, dipenderebbe da un cambiamento sostanziale nelle relazioni tra Stati Uniti e Russia. Gli investitori devono quindi navigare in un ambiente rischioso, dove le opportunità possono essere accompagnate da potenziali perdite.

In questo contesto, è fondamentale che gli investitori mantengano un approccio cauto e informato. La volatilità del mercato russo, unita all’incertezza politica, richiede una strategia di investimento ben ponderata e la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti. La crescita del rublo e l’interesse per le obbligazioni russe potrebbero offrire vantaggi, ma è essenziale monitorare da vicino gli sviluppi internazionali e le implicazioni delle sanzioni. La caccia agli asset russi rappresenta una sfida e un’opportunità in un contesto complesso, dove le scommesse sul futuro economico della Russia potrebbero risultare decisive.

Redazione

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