Mutui: il tasso variabile diminuisce rispetto a un anno fa, rendendo il tasso fisso più vantaggioso: tutti i dati
Negli ultimi mesi, il panorama dei mutui in Italia ha subito un significativo cambiamento, influenzato dalle politiche monetarie della Banca Centrale Europea (BCE). Con la decisione di ridurre il tasso d’interesse, è emersa una tendenza chiara: il tasso variabile sta calando, ma il tasso fisso si conferma come la scelta più vantaggiosa per i mutuatari. Questo articolo esplorerà le dinamiche attuali del mercato dei mutui, analizzando il contesto economico e le preferenze dei consumatori.
Un mercato in evoluzione
Secondo l’osservatorio di MutuiOnline.it, il tasso nominale medio (Tan) per i mutui a tasso variabile ha subito una contrazione significativa, passando dal 4,84% di marzo 2024 al 3,69% nel marzo 2025. Questo cambiamento rappresenta un risparmio considerevole per i mutuatari, con una riduzione della rata mensile fino a 86 euro per un mutuo di 140.000 euro a 20 anni. La somma totale risparmiata sui venti anni di finanziamento supera i 20.600 euro. Tuttavia, nonostante il calo del tasso variabile, il tasso fisso, con un Tan medio di 2,82%, continua a rimanere più conveniente, con una rata mensile di 764 euro.
L’effetto della BCE
Le sei riduzioni del costo del denaro decise dalla BCE a partire da giugno 2024 hanno avuto un impatto diretto sui tassi Euribor, che sono scesi di oltre 150 punti base negli ultimi dodici mesi. Questa flessione dei tassi di interesse ha portato a una rivalutazione delle opzioni di finanziamento, spingendo molti consumatori a preferire il tasso fisso per la sua stabilità.
Il tasso fisso: una scelta sicura
La preferenza per il tasso fisso è evidente. Secondo i dati più recenti, il 99,6% delle richieste di mutuo nel primo trimestre del 2025 ha riguardato questa tipologia. Intervistando Nicoletta Papucci, portavoce di MutuiOnline.it, emerge chiaramente che “nell’attuale contesto incerto, con tensioni geopolitiche che limitano investimenti e consumi, le banche tendono a favorire il tasso fisso, scelta meno rischiosa.”
La crescita delle surroghe
Un altro aspetto interessante è l’aumento delle richieste di surroga del mutuo, che permettono ai mutuatari di trasferire il proprio mutuo a un’altra banca per approfittare di condizioni migliori. Questa soluzione è passata dal 35,8% delle richieste nel quarto trimestre del 2024 al 37,6% nei primi tre mesi del 2025. In un mercato dove il costo della vita continua a rappresentare una sfida, i mutuatari cercano di ottimizzare le proprie spese.
Guardando al futuro, le proiezioni indicano che i tassi Euribor potrebbero continuare a scendere, con la possibilità di attestarsi sotto il 2% entro la fine del 2025. Tuttavia, le istituzioni finanziarie rimangono prudenti. Un fattore cruciale che incide sull’andamento dei tassi è lo spread applicato dalle banche, che in questo momento favorisce il tasso fisso. Se le banche dovessero iniziare a applicare spread più elevati sui mutui a tasso fisso, il tasso variabile potrebbe tornare a essere competitivo più rapidamente del previsto.
L’interesse per i mutui a tasso fisso continua a crescere, con una durata media dei finanziamenti che ha raggiunto i massimi dal 2021, attestandosi a 24 anni e 8 mesi. Questa preferenza riflette non solo una strategia di protezione contro l’incertezza economica, ma anche una consapevolezza crescente da parte dei consumatori riguardo l’importanza di una pianificazione finanziaria solida e sostenibile. In un mercato in continua evoluzione, il tasso fisso si conferma come l’opzione più razionale per i mutuatari italiani, che cercano stabilità e sicurezza nel loro percorso di acquisto della casa.