La Banca centrale europea ha nuovamente ridotto i tassi di interesse, portando il tasso sui depositi a 2,25%: cosa cambia per i mutui?
La recente decisione della Banca Centrale Europea (BCE) di ridurre ulteriormente i tassi di interesse ha suscitato un forte interesse tra le famiglie europee, in particolare quelle italiane. Il 17 aprile 2025, la BCE ha annunciato un abbassamento di 25 punti base, portando il tasso sui depositi dal 2,50% al 2,25%. Questo rappresenta il settimo intervento consecutivo dall’inizio della sua politica di allentamento monetario nel giugno dello scorso anno. Mentre le preoccupazioni per i dazi e le tensioni geopolitiche continuano a gravare sull’economia globale, la paura per l’inflazione sembra attenuarsi, segnando un cambiamento significativo nel panorama economico europeo.
Impatto sui tassi di interesse per i mutui
L’abbassamento dei tassi da parte della BCE avrà un impatto diretto sui costi dei mutui. Secondo un’analisi condotta dalla Fabi, Federazione Autonoma Bancari Italiani, il tasso fisso medio potrebbe scendere a circa il 2,55%. Questo è un netto miglioramento rispetto al 4% che era la norma solo un anno fa. La riduzione dei tassi avvantaggia in particolare le famiglie che hanno già un mutuo o intendono accenderne uno, poiché le banche tendono a trasferire questa diminuzione sui loro clienti.
Risparmi sulle rate mensili
Le stime della Fabi rivelano che l’effetto dell’abbassamento dei tassi varia in base alla durata del mutuo. Per un mutuo di 10 anni, il risparmio sulle rate mensili può oscillare tra 37 e 182 euro, a seconda dell’importo finanziato. Tuttavia, per un mutuo di 30 anni, questi risparmi possono superare i 200 euro al mese. Ad esempio, su un finanziamento di 100.000 euro per 20 anni, la rata mensile potrebbe ridursi di 76 euro. Se il mutuo è esteso a 30 anni, il risparmio mensile sale a 81 euro. Per un prestito di 250.000 euro su 30 anni, la riduzione mensile arriva a 203 euro, portando a un risparmio annuale di oltre 2.400 euro.
Mutui a tasso variabile
Per chi ha un mutuo a tasso variabile, le notizie sono altrettanto incoraggianti. Secondo le stime di Facile.it, per un finanziamento di 126.000 euro su un periodo di 25 anni, la rata potrebbe scendere sotto i 600 euro al mese, un notevole abbattimento rispetto ai 752 euro di dicembre 2023. Questo è un chiaro segno di come le politiche monetarie della BCE stiano influenzando il mercato dei mutui, rendendo l’accesso al credito più agevole per i consumatori.
Benefici per altri settori
La diminuzione dei tassi non si limita solo al mercato immobiliare; essa avrà ripercussioni positive anche su altri settori economici. La Fabi prevede che i vantaggi si estenderanno al credito al consumo, favorendo acquisti a rate e stimolando la spesa dei consumatori. La media dei tassi per il credito al consumo potrebbe stabilizzarsi attorno al 7,65%, rendendo più accessibili prestiti per beni e servizi.
In conclusione, mentre i mutuatari beneficiano del taglio dei tassi, è importante notare che le erogazioni di prestiti stanno mostrando segni di flessione. Infatti, si registra una diminuzione del 5,4% sui prestiti personali e una riduzione di 1,7 miliardi nel credito al consumo. Questo calo potrebbe indicare una certa cautela tra i consumatori e le imprese, in un contesto di incertezze economiche globali.