Degli orologi | Pixabay @Gerd Altmann - Alanews.it
Domenica 30 marzo, ora legale in Italia: lancette avanzano di un’ora. Dal 30 marzo al 26 ottobre, il Paese risparmierà circa 100 milioni di euro e ridurrà 160 mila tonnellate di anidride carbonica grazie a un minor consumo di 330 milioni di kWh.
Domenica 30 marzo 2025, le lancette degli orologi saranno spostate in avanti di un’ora per dare il via all’ora legale, un cambiamento che porterà a un risparmio stimato di circa 100 milioni di euro per l’Italia. Questo risparmio deriva da una significativa riduzione del consumo di energia elettrica, che secondo le stime di Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, ammonterà a circa 330 milioni di chilowattora (kWh) durante il periodo di ora legale, che si protrarrà fino al 26 ottobre 2025.
L’implementazione dell’ora legale non ha solo un impatto economico, ma anche ambientale. Infatti, si prevede che la diminuzione dei consumi elettrici comporterà una riduzione di circa 160 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica, contribuendo così a migliorare la qualità dell’aria e a combattere il cambiamento climatico. Questo aspetto è particolarmente rilevante in un momento in cui le politiche ambientali sono al centro del dibattito pubblico, e i cittadini sono sempre più consapevoli dell’importanza di adottare comportamenti sostenibili.
L’ora legale entrerà in vigore alle due di notte di domenica, quando gli italiani dovranno spostare le lancette in avanti di sessanta minuti. Questo cambiamento, sebbene richieda un certo adattamento da parte dei cittadini, è visto come un’opportunità per ottimizzare il consumo energetico nel periodo primaverile ed estivo, quando le ore di luce naturale si allungano.
Il risparmio economico previsto per il 2025 è calcolato tenendo conto del costo medio del kilowattora per un cliente domestico tipo, che secondo i dati dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) è di circa 29,9 centesimi di euro al lordo delle imposte per il primo trimestre del 2025. I 330 milioni di kWh di minori consumi di energia elettrica equivalgono al fabbisogno medio annuo di oltre 125 mila famiglie italiane.
Dal 2004 al 2024, l’analisi di Terna ha evidenziato che l’ora legale ha generato un minor consumo di energia elettrica di oltre 11,7 miliardi di kWh. In termini economici, questo si traduce in un risparmio complessivo per i cittadini di circa 2,2 miliardi di euro. Questi dati dimostrano come il cambiamento all’ora legale non sia solo una questione di abitudini, ma rappresenti un’opportunità concreta di risparmio e sostenibilità.
In un contesto più ampio, il ritorno dell’ora legale si inserisce in un dibattito più ampio sulle politiche energetiche e ambientali. Mentre alcuni esperti sostengono che il cambiamento dell’ora legale possa contribuire a una maggiore efficienza energetica, altri mettono in discussione la reale efficacia di questa misura nel lungo termine, suggerendo che potrebbero essere necessarie strategie più incisive per ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas serra.
È importante notare che, sebbene il risparmio economico e ambientale sia significativo, la percezione e l’adattamento della popolazione a questo cambiamento sono variabili da considerare. Il passaggio all’ora legale può infatti influenzare il ritmo quotidiano delle persone, con effetti sulla salute e sul benessere, come evidenziato da studi che collegano il cambiamento dell’ora a disturbi del sonno e a un incremento di incidenti stradali.
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