Si conferma un successo l’ultima edizione di PMexpo, il più importante meeting nazionale sul Project Management. Nell’edizione 2022, che si è svolta, in presenza, lo scorso 14 ottobre presso l’Auditorium del Massimo, a Roma, sono state oltre mille le persone che hanno partecipato ai numerosi incontri e speech tra le cinque sale dedicate, coronando un duro lavoro di progettazione e organizzazione durato sette mesi.
Un successo confermato anche dalle parole del presidente dell’Istituto Italiano di Project Management, Graziano Trasarti. “Siamo all’undicesima edizione del PMexpo e siamo molto soddisfatti. Abbiamo ottenuto un successo anche oltre le aspettative“, ha spiegato a margine dell’evento.
E ancora: “Uno degli argomenti più importanti di questa edizione è stato il Pnrr, che abbiamo affrontato sotto tanti punti di vista. È chiaramente un’opportunità che dobbiamo cogliere. Abbiamo tantissimi fondi da spendere e dobbiamo attivare le nostre capacità progettuali. Attualmente, le informazioni che abbiamo e i dati a disposizione parlano di una sessione non pienamente in linea con la programmazione ma sicuramente si riuscirà a riportare il tutto a quanto pianificato“, ha aggiunto.
Fondamentale, in questo senso, sarà l’apporto del Project Management: “Il Project Management vuole essere proprio uno strumento operativo a sostegno del Pnrr e secondo noi sono assolutamente indispensabili la conoscenza, le competenze e le abilità del Project Manager nelle organizzazioni sia pubbliche, che private che devono portare avanti questi progetti“, ha concluso il presidente dell’Istituto Italiano di Project Management.
Soddisfatto per l’esito dell’edizione 2022 del PMexpo anche il Project Manager dell’evento, Emanuele Remediani. “L’edizione del PMexpo 2022 è la prima dopo la ripartenza da un periodo complicato un po’ per tutti e abbiamo affrontato il tema del Project Management applicato ai progetti inclusi nel Pnrr, argomento che avevamo, in realtà, già trattato qualche anno prima. Ora, però, stiamo cercando di andare un po’ oltre facendo materia cognitiva applicata al Project Management, ovvero come il progetto può evolvere e come gli strumenti per il Project Management possono evolvere sulla base delle caratteristiche umane“.
Tra i numerosi ospiti e relatori che hanno partecipato all’edizione 2022 del PMexpo c’è stato anche il consulente aziendale Daniele Rimini, che insieme con il comico Marco Marzocca, ha tenuto nella Sala Atena uno speech dal titolo: “Customer Experience PM: Il Project Management che ingloba l’intrattenimento“. “Ci sono sei pilastri all’interno della Customer Experience nella gestione dei progetti: integrità, aspettative, empatia, tempo e impegno, personalizzazione e risoluzione. In alcune fasi del progetto diventa più rilevante uno di questi pilastri, mentre in altre ne risulta essere più utile un altro ancora. Dal mio punto di vista, però, la risoluzione è quello che considero il più rilevante perché è quello che dà veramente al cliente la possibilità di misurarci nel momento in cui riusciamo a risolvere problematiche che ci saranno sempre all’interno di un progetto“.
Nella prima edizione del PMexpo in presenza dopo la pandemia da Covid-19 era impossibile non parlare degli effetti che proprio l’emergenza sanitaria ha avuto sulla gestione dei progetti in essere e di quelli che ne sono nati in seguito. È stato proprio questo il focus dell’intervento curato dalla presidente S.I.A.I.S. e IFHE, Daniela Pedrini. “Il Project Management è stato coinvolto proprio nel periodo del Covid per la riorganizzazione del lavoro e il virus ha avuto su molte imprese un impatto simile a un vero e proprio stress test. Dopo un primo momento di disorientamento, abbiamo avuto la forza di riorganizzarci ma la cosa importante è che tutti gli attori coinvolti avevano ben chiara in mente la direzione da seguire e dove si dovesse andare. Per le strutture sanitarie ed ospedaliere, per esempio, il tema era quello di trovare strutture e luoghi adeguati ad accogliere le persone malate“, ha spiegato a margine dell’evento.
Come detto, tra i macro temi del PMexpo 2022 c’era il Piano nazionale di ripresa e resilienza, la cui attuazione per il nostro Paese sarà cruciale. Saper gestire ed amministrare i fondi che l’Unione Europea ha messo a disposizione dell’Italia sarà una sfida che non potrà essere sostenuta senza ricorrere alle nozioni e ai metodi del Project Management. Proprio di questo ha parlato nel suo intervento l’esperto di fondi europei e Project Manager, Federico Porcedda. “Il Pnrr rappresenta per l’Italia un’opportunità che non ha mai avuto dal termine della Seconda guerra Mondiale”, ha spiegato ai microfoni di alanews. “Poiché l’utilizzo di questi fondi è limitato nel tempo, l’Italia deve necessariamente utilizzare le tecniche standard di Project Management per realizzare i progetti nei tempi previsti, nella quantità prevista e con le risorse finanziarie previste al fine di raggiungere gli output e creare valore“, ha aggiunto.
Grandi protagonisti per l’attuazione del Pnrr saranno gli enti locali, che dovranno essere in grado di fare fronte a numerose criticità nel rispetto dei tempi previsti dal Piano. Criticità e tempistiche che sono state analizzate e prese in considerazione da parte del professor Antonio Maria D’Amico, consulente di progettazione finanziaria e docente universitario, nel corso del suo speech intitolato: “Il futuro del PNRR e la norma UNI ISO 21502“. “Il tempo sarà un aspetto fondamentale per l’avanzamento del Pnrr. Il ritardo nei tempi, infatti, ha conseguenze negative sul valore del progetto che deve essere rifinanziato. Inoltre, se non utilizziamo nei tempi previsti le risorse messe a disposizione dell’Unione Europea con il Pnrr, scattano dei meccanismi di sanzione e di riduzione delle risorse stesse“, ha spiegato.
Quindi, il Sustainability Manager ELDS Division presso ABB, Paolo Perani, ha affrontato il tema della decarbonizzazione nel corso del suo intervento “Il ruolo del Project Manager nella misura della carbon footprint nella gestione dei progetti“. “Durante lo speech abbiamo parlato di quale sia il ruolo del Project Manager all’interno dei progetti di decarbonizzazione e abbiamo raccontato delle opportunità che la decarbonizzazione porta per la nascita di nuovi prodotti e nuove competenze, dove ci sono competenze di sistema competenze di prodotto e competenze energetiche, che sono richieste ai Project Manager per poter misurare che l’implementazione di un progetto porta realmente alla riduzione del carbon footprint“, le sue parole.