Ucraina, i lavoratori Aeroflot italiani: “Causa sanzioni stipendi bloccati e ora ci licenziano”
“Le misure contro la Russia stanno colpendo anche noi”
ECONOMIA (Roma). Le sanzioni economiche varate dall’Unione Europea nei confronti della Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina stanno colpendo anche i 35 lavoratori italiani della compagnia di bandiera di Mosca. Giovanna Frunzio, coordinatore Aeroflot dello scalo di Fiumicino, ha spiegato: “Il 27 febbraio hanno chiuso lo spazio aereo per tutte le compagnie russe. Dal 25 febbraio il conto presso la Bnl di Roma è bloccato, e non abbiamo potuto percepire lo stipendio. E’ stata chiesta la cassa integrazione e fino ad oggi non è stata ancora approvata. Non capiamo come delle sanzioni contro la Russia vadano a colpire noi cittadini italiani”. Un’altra dipendente, Francesca, ha aggiunto: “A causa del conto bloccato sono costretti a usare la legge 223 per avvalersi del licenziamento collettivo per i 35 lavoratori italiani”. “La nostra compagnia sta vedendo quello che può fare – ha detto Libero Di Zillo, lavoratore di Aeroflot a Fiumicino -, ma c’è questa chiusura da parte delle autorità italiane”. Infine le parole di Andrey Dobrakov, direttore generale per l’Italia di Aeroflot: “Il governo italiano ha bloccato i nostri soldi che la nostra compagnia ha mandato per pagare stipendi, tasse e altri servizi. Abbiamo già mandato 3 lettere dirette a ministeri e 2 alle banche, non c’è risposta. In Germania e in Inghilterra, nonostante le sanzioni, i soldi sono arrivati senza problemi”. (Lucio Lamberti)
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