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Nonostante i dazi del 20% sul vino italiano ed europeo, oltre 3.000 buyer americani parteciperanno alla 57esima edizione di Vinitaly. Adolfo Rebughini di Veronafiere considera la presenza statunitense un segnale positivo. Gli incontri b2b e una serata di networking arricchiranno l’evento.
L’interesse degli operatori americani per il Vinitaly continua a sorprendere, nonostante le sfide poste dai recenti dazi imposti dall’amministrazione Trump sul vino italiano ed europeo. Con oltre 3.000 buyer statunitensi confermati per la 57ª edizione della fiera del vino di Verona, il numero si allinea al record dell’anno precedente. Questo dato rappresenta un segnale positivo per l’industria vinicola italiana, che si trova ad affrontare incertezze geopolitiche ed economiche.
Adolfo Rebughini, direttore generale di Veronafiere, ha espresso un cauto ottimismo riguardo alla partecipazione dei buyer americani, sottolineando l’importanza di mantenere vivi i legami commerciali. Secondo Rebughini, nonostante le preoccupazioni legate ai dazi, la presenza degli acquirenti statunitensi offre un’opportunità per le aziende italiane di esplorare nuovi accordi e strategie di mercato. A tal fine, Veronafiere ha creato una piattaforma che consente agli operatori italiani di entrare in contatto diretto con importatori e distributori americani.
Nella delegazione dei buyer americani, si distinguono 120 top buyer, selezionati e invitati da Veronafiere e ICE, provenienti da Stati come Texas, California, Florida, New York e dal Midwest. Questi buyer rappresentano circa il 10% del contingente totale e includono le aziende più influenti del settore. Oltre agli incontri b2b programmati durante la fiera, è prevista una serata di networking esclusiva l’8 aprile presso il Palazzo della Gran Guardia, dove si discuterà anche della prossima edizione di Vinitaly USA, in programma a Chicago il 5 e 6 ottobre.
Questo scenario di alta partecipazione, nonostante le difficoltà, evidenzia la resilienza del settore vinicolo italiano e la sua capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato globale. La fiera si configura così come un’occasione fondamentale non solo per promuovere i vini italiani, ma anche per rafforzare le relazioni commerciali internazionali in un contesto di crescente complessità. In questo modo, il Vinitaly diventa una piattaforma di dialogo e collaborazione tra produttori italiani e buyer americani, contribuendo a costruire un futuro promettente per l’industria vinicola.
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