Il governo brasiliano di Lula da Silva spera che il futuro Papa segua la linea progressista di Francesco, scomparso di recente. Fonti ufficiali dichiarano che sarebbe negativo eleggere un Papa contrario a tali valori in un’epoca di crescente estrema destra. Lula parteciperà alla veglia funebre a Roma
Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha recentemente espresso la sua speranza che il prossimo Papa continui a seguire una linea progressista simile a quella del compianto Papa Francesco. Questa dichiarazione, riportata da Globo News, evidenzia l’importanza di una leadership ecclesiastica in grado di affrontare le attuali sfide sociali e politiche, specialmente in un contesto globale dove l’estrema destra sta guadagnando terreno.
L’eredità di Papa Francesco
La figura di Papa Francesco, scomparso recentemente, ha avuto un impatto significativo non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla politica internazionale. La sua attenzione per questioni cruciali come la povertà, il cambiamento climatico e i diritti umani ha trovato un’eco nelle politiche di Lula, che ha sempre cercato di promuovere l’uguaglianza e la giustizia sociale in Brasile. I due leader hanno instaurato un forte rapporto di collaborazione, incontrandosi in diverse occasioni in Vaticano per discutere temi di rilevanza globale.
La preoccupazione di Lula
La preoccupazione di Lula si inserisce in un contesto più ampio, dove il ritorno di posizioni conservatrici nel mondo potrebbe ostacolare i progressi già compiuti su temi fondamentali. Secondo fonti governative, “non si tratta di un’aspettativa concreta”, ma l’auspicio è che il nuovo Papa non si allontani dalla direzione tracciata da Francesco. Questo desiderio riflette la consapevolezza che una leadership progressista sia fondamentale non solo per la Chiesa, ma anche per la società nel suo complesso.
Il viaggio di Lula a Roma
Domani, Lula sarà a Roma per partecipare alla veglia funebre di Papa Francesco, accompagnato da importanti figure istituzionali brasiliane, tra cui il presidente del Parlamento, Davi Alcolumbre, e il presidente della Corte Suprema Federale, Luís Roberto Barroso.