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Brasile, valutazione delle misure cautelari per Bolsonaro da parte della magistratura

Il giudice della Corte suprema brasiliana, Alexandre de Moraes, ha richiesto un parere alla Procura generale per valutare l’adozione di misure cautelari contro l’ex presidente Jair Bolsonaro, accusato di tentato golpe e intralcio alla giustizia.

La situazione politica in Brasile è attualmente in fermento, a seguito del rinvio a giudizio dell’ex presidente Jair Bolsonaro, accusato di tentato golpe. La Corte suprema, guidata dal giudice Alexandre de Moraes, sta valutando l’adozione di misure cautelari nei confronti di Bolsonaro, il che potrebbe avere un impatto significativo sul panorama politico nazionale, già segnato da tensioni e divisioni.

Il rinvio a giudizio di Bolsonaro

Secondo quanto riportato dal media brasiliano Metropoles, Bolsonaro è stato rinviato a giudizio a marzo 2025 per presunti reati legati a tentativi di sovvertire l’ordine costituzionale durante il suo mandato. Le accuse, che includono il tentato golpe, potrebbero avere gravi ripercussioni sul futuro politico dell’ex presidente e sul rispetto delle istituzioni democratiche in Brasile.

Le accuse specifiche

Le accuse nei confronti di Bolsonaro non si limitano al tentato golpe. De Moraes ha richiesto alla Procura generale di valutare se l’ex presidente, nel chiedere l’amnistia, abbia commesso reati di intralcio alla giustizia e incitamento a crimini contro le istituzioni democratiche. Queste ulteriori accuse si aggiungono a un contesto già complesso, in cui Bolsonaro ha spesso messo in discussione la legittimità dei processi elettorali e ha incitato le sue basi a contestare i risultati.

Misure cautelari in discussione

Il giudice de Moraes ha chiesto un parere alla Procura generale sull’eventuale necessità di limitare le azioni di Bolsonaro, suggerendo che l’ex presidente possa rappresentare un rischio per la sicurezza pubblica e la stabilità democratica. Le misure cautelari potrebbero includere restrizioni ai suoi movimenti, divieti di comunicazione o altre forme di controllo per prevenire potenziali atti di incitamento alla violenza o alla disobbedienza civile.

Redazione

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