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Città del Messico: la corrida diventa non violenta, ma il compromesso divide

Recentemente, il consiglio comunale di Città del Messico ha preso una decisione storica riguardo alle corride, uno degli aspetti più controversi della cultura messicana. La nuova regolamentazione stabilisce che le corride non potranno più comportare violenza nei confronti degli animali, il che significa che i tori non verranno più maltrattati né uccisi durante gli spettacoli. Questa modifica, introdotta per tutelare la salute e il benessere degli animali, ha suscitato polemiche e divisioni nell’opinione pubblica. Da un lato, i sostenitori delle tradizioni taurine si oppongono a qualsiasi cambiamento; dall’altro, le associazioni animaliste ritengono che la misura sia ancora insufficiente, chiedendo l’abolizione totale della corrida.

La Tradizione Della Corrida

Le corride affondano le loro radici nella tradizione spagnola e sono eventi in cui i toreri affrontano i tori in un’arena, spesso portando a un finale tragico per l’animale. Questa pratica ha suscitato indignazione per il modo cruento in cui viene eseguita, con tori che subiscono torture prima di essere uccisi. La nuova regolamentazione, proposta dalla governatrice Clara Brugada e approvata dal parlamento locale con una schiacciante maggioranza di 61 voti a favore e solo uno contrario, rappresenta un tentativo di modernizzare questa tradizione, ma non senza suscitare forti reazioni.

Le Nuove Regole

Le nuove norme limitano l’uso degli strumenti che i toreri possono utilizzare, consentendo solo la cappa e la muleta. Inoltre, vengono imposti limiti di tempo agli eventi, riducendo la durata di ogni singolo scontro a un massimo di 15 minuti e limitando il numero di corride a sei per spettacolo. Queste misure sono state pensate per ridurre la sofferenza degli animali, ma hanno sollevato interrogativi sul futuro della tauromachia in Messico.

  1. Limitazione degli strumenti: solo cappa e muleta.
  2. Limiti di tempo: massimo 15 minuti per scontro.
  3. Numero di corride: massimo sei per spettacolo.

Nonostante il tentativo di mitigare la violenza, i sostenitori delle corride hanno organizzato manifestazioni di protesta in risposta a questa nuova legislazione, difendendo la loro tradizione culturale. Dall’altro lato, le associazioni animaliste continuano a chiedere l’abolizione completa della corrida, sostenendo che nessuna forma di spettacolo che coinvolga la sofferenza animale possa essere considerata accettabile.

La Situazione Attuale

La storia della corrida in Messico è lunga e complessa, risalente al 1526. Attualmente, il Messico conta circa 500 arene, conosciute come “plazas de toros”, con la più famosa situata nel cuore di Città del Messico, capace di ospitare 42.000 spettatori. Nonostante la sua popolarità, la corrida è vietata in cinque dei 31 stati messicani, e il dibattito sulla sua abolizione è in corso da anni nella capitale.

Nel 2022, un tribunale aveva temporaneamente vietato le corride a Città del Messico, ma nel dicembre del 2023, la Corte Suprema di Giustizia del Messico ha revocato questo divieto, consentendo il ritorno degli spettacoli a partire dal gennaio 2024. Questo giro di vite e successiva revoca ha ulteriormente acceso le tensioni tra le diverse fazioni.

Un argomento frequentemente utilizzato dai sostenitori delle corride è il loro impatto economico. Secondo stime di associazioni del settore, l’industria taurina in Messico genera annualmente un fatturato di circa 300 milioni di euro e impiega circa 220.000 persone. La decisione dell’amministrazione di Città del Messico di mantenere le corride, seppur in una forma meno cruenta, è stata motivata anche dalla necessità di proteggere posti di lavoro e garantire il sostentamento di molte famiglie.

Il dibattito sulla corrida non si limita al Messico. Anche in altri paesi dove la tauromachia è praticata, come Spagna, Francia, Venezuela, Perù, Ecuador e Colombia, si stanno intensificando le discussioni sull’opportunità di vietarla o modificarla. La questione della corrida tocca aspetti culturali, economici e morali, rendendola un tema di grande rilevanza nella società contemporanea.

Mentre il compromesso attuato a Città del Messico cerca di conciliare tradizione e progresso, le divisioni tra le diverse fazioni rimangono profonde. Il futuro della corrida in Messico, e in altri luoghi, è incerto e in continua evoluzione, poiché le pressioni sociali e le crescenti sensibilità nei confronti dei diritti degli animali continuano a plasmare il dibattito.

Redazione

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