Cutro, audizione in Commissione Libertà civili al Parlamento europeo
Il capomissione di Medici senza frontiere: “Con decreto Piantedosi, meno 40% di persone salvate”
(Bruxelles). “Il naufragio di Cutro è solo uno dei tanti a cui assistiamo ogni giorno, prove dell’urgenza di agire per salvare vite umane. C’è bisogno di un cambio di approccio al problema, che non va più gestito come un controllo delle frontiere, ma come una vera e propria emergenza umanitaria”. Lo ha dichiarato il capomissione di Medici senza frontiere, Juan Matías Gil, in un intervento in Commissione parlamentare Libertà civili, Giustizia e Affari Interni (Libe) al Parlamento europeo di Bruxelles. “I governi vengono meno agli obblighi previsti dalla Convenzione Internazionale in materia di emergenze in mare e noi colmiamo questa lacuna. Per il nostro lavoro, però, veniamo diffamati e un segno evidente è l’ultimo decreto italiano del ministro Piantedosi, che ci limita nelle nostre attività in mare”, ha aggiunto il capomissione. “Prima del decreto salvavamo 300 persone per ogni missione, mentre oggi c’è una riduzione del 40% delle vite salvate”, ha concluso. (Federica Onnis/alanews)
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