Nave cargo | Photo by Murgatroyd49 licensed under CC BY-SA 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/deed.en) - Alanews.it
La Cina risponde al presidente Trump riguardo all’aumento dei dazi del 50%. Accusando gli Stati Uniti di “comportamento ricattatorio”, Pechino promette contromisure per tutelare i propri interessi. La guerra commerciale non porterà a vincitori, ammoniscono i portavoce
L’intensificarsi delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina sta raggiungendo un punto critico. In risposta alle minacce del presidente americano Donald Trump di imporre dazi aggiuntivi del 50% sui prodotti cinesi, Pechino ha lanciato un chiaro avvertimento: non cederà ai ricatti e combatterà fino alla fine. Questa situazione, che si inserisce in un contesto di crescente protezionismo globale, evidenzia le fragili dinamiche economiche tra le due potenze.
Il portavoce del Ministero del Commercio cinese ha dichiarato con fermezza che la Cina adotterà contromisure decisive per tutelare i propri diritti e interessi. “Se gli Stati Uniti continueranno su questa strada, la Cina non rimarrà a guardare,” ha affermato, sottolineando l’impegno del governo cinese a mantenere un dialogo aperto, ma anche la determinazione a difendere la propria sovranità.
In questo clima di crescente tensione, il portavoce ha condannato l’imposizione di tariffe reciproche come un atto di bullismo unilaterale, evidenziando che tali pratiche non possono condurre a una soluzione positiva per entrambe le nazioni. “La minaccia di aumentare le tariffe è un errore che mette in luce la natura ricattatoria degli Stati Uniti,” ha aggiunto, sottolineando come il protezionismo sia un vicolo cieco che non porta benefici a nessuno.
La Cina ha già implementato tariffe supplementari del 34% su vari beni americani, e il governo di Pechino è pronto a intensificare le misure se Washington non rimuoverà i nuovi dazi entro il termine stabilito. Questa escalation delle tensioni commerciali non sta solo influenzando i rapporti bilaterali, ma sta anche incidendo negativamente sui mercati finanziari globali. Le borse di tutto il mondo hanno risentito di queste notizie, evidenziando l’incertezza e la preoccupazione degli investitori riguardo all’andamento futuro delle relazioni tra le due nazioni.
Trump, da parte sua, ha mantenuto una posizione ferma, affermando che i dazi rimarranno in vigore e che i Paesi che desiderano negoziare devono presentare offerte convincenti. “I negoziati sono aperti, ma non possiamo tollerare comportamenti inaccettabili,” ha dichiarato, evidenziando la sua determinazione a proteggere gli interessi economici americani. Questo approccio, sebbene strategico dal punto di vista politico, potrebbe comportare rischi significativi per l’economia statunitense, già segnata da segnali di rallentamento.
La situazione attuale è il risultato di anni di tensioni accumulate tra Washington e Pechino, dovute a dispute su diritti di proprietà intellettuale, pratiche commerciali sleali e deficit commerciali. L’amministrazione Trump ha accusato la Cina di manipolare la propria valuta e di non rispettare gli accordi internazionali, mentre la Cina ha risposto difendendo il proprio modello economico e denunciando le pratiche protezionistiche degli Stati Uniti.
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