Greenpeace, prosegue la protesta in mare per fermare le trivellazioni di Shell
Anche un’attivista italiana si unisce all’occupazione della piattaforma nell’Atlantico
(Amsterdam). Nonostante il tentativo di Shell di fermare con un’ingiunzione, e la minaccia di carcere e multe, l’occupazione pacifica di una sua piattaforma da parte di quattro attiviste e attivisti di Greenpeace International, la protesta nonviolenta dell’organizzazione ambientalista, in corso dal 31 gennaio, non si ferma. Altri due attivisti sono infatti riusciti a salire a bordo della White Marlin, la nave da carico che trasporta la piattaforma per l’estrazione di combustibili fossili del colosso energetico, mentre un gruppo di altri attivisti, tra cui l’italiana Noa Helffer, sostengono la protesta a bordo della nave Merida, mostrando banner con i messaggi “Basta Trivellare. Iniziate a pagare” e “Pianeta in fiamme. Basta fossili”. Attiviste e attivisti chiedono che Shell interrompa l’espansione della produzione di petrolio e gas, si assuma la responsabilità per aver contribuito ad alimentare la crisi climatica e paghi per i danni ambientali che sta causando. Fonte: u.s. Greenpeace Italia (npk) (Luca Piludu/alanews)
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